mercoledì 1 marzo 2017

La Verità e Il Fatto Quotidiano sono lo stesso giornale a loro insaputa.

Il trumpismo facile da smontare di Belpietro&Travaglio

Il Fattone
belpietro
La polemica sulla restituzione degli 80 euro non ha fondamento
 
Anche oggi – capita sempre più spesso – il Fatto e la Verità aprono la loro prima pagina con la stessa “notizia”, piegandola naturalmente alla propaganda: “L’ultima beffa di Renzi: due milioni di italiani costretti a restituire il bonus di 80 euro”, titola Maurizio Belpietro.
E Marco Travaglio gli fa diligentemente eco: “Cucù, gli 80 euro non ci sono più: 2 milioni di beffati”.
I due direttori sono accomunati, oltreché dall’inguaribile tendenza a manipolare e falsificare la realtà, da una forte passione politica comune: fare piazza pulita delle istituzioni democratiche e del sistema dei partiti per spalancare le porte alle forze populiste e xenofobe, all’eversione e al disordine.
La Verità dà voce al fascioleghismo, il Fatto al fasciogrillismo, in attesa che i rispettivi partiti di riferimento – la Lega di Salvini e il Movimento 5 stelle – si ritrovino finalmente uniti alla guida del Paese.
L’ostacolo principale, se non unico, ai loro raffinati progetti resta Matteo Renzi: ed è per questo che ogni giorno è buono e ogni pretesto vale per dargli addosso “a prescindere”, come direbbe Totò.
Che cosa è successo con gli 80 euro? Circa 966.000 contribuenti hanno dovuto restituire la somma, sotto forma di maggiore imposta o mancate detrazioni, per la buona ragione che nel 2015 – l’anno a cui si riferiscono i dati appena pubblicati – hanno guadagnato più del previsto e più dell’anno precedente.
Com’è noto, infatti, gli 80 euro spettano a chi ha un reddito mensile netto inferiore a 1500 euro. Se lo supera, perde l’agevolazione. Che quasi un milione di italiani abbiano superato i 1500 euro netti al mese di reddito è dunque una buona notizia: per loro, che guadagnano di più, e per l’economia del Paese, che evidentemente migliora.
Altri 765.000 contribuenti devono invece restituire una parte degli 80 euro per il motivo opposto: il loro reddito è sceso sotto la soglia minima prevista dalla legge, che è pari a 8000 euro lordi l’anno. E che cosa succede a chi guadagna (o dichiara) meno di 8000 euro lordi l’anno? Che non paga nulla: niente Irpef, niente tasse, e dunque anche nessuna riduzione.
Semplice, logico, giusto. Dov’è la “beffa” denunciata a testate unificate da Belpietro e Travaglio?
Ma non è tutto: complessivamente, se sono 507 milioni i soldi che i cittadini hanno restituito allo Stato, sono però 599 quelli che lo Stato ha restituito ai cittadini. Infatti 1.300.000 contribuenti in più hanno scoperto di aver diritto agli 80 euro, e altri 200.000 di averne diritto in parte. Insomma, il saldo è ampiamente positivo: 92 milioni di euro di tasse in meno per gli italiani.
Il trumpismo del Fatto e della Verità – cioè la pratica della falsificazione sistematica delle notizie – è insidioso, oltreché disdicevole: ma è anche facile da smontare. Nonostante Belpietro e Travaglio, infatti, la verità e i fatti esistono ancora.

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