Finocchiaro: “Non ha saputo essere un partito plurale, sostengo Orlando”
“Ci vuole una nuova legge elettorale in senso maggioritario”
“Penso che un pezzo del nostro popolo se ne sia andato non perché il Pd non sia stato di sinistra. A me pare che la promessa tradita sia stata piuttosto quella di un Pd come partito plurale. Chi se n’è andato ha pensato che non si potesse più esercitare questa pluralità in maniera paritaria”. La ministra Anna Finocchiaro risponde così al videoforum di RepubblicaTv a proposito della recente scissione nel Partito democratico.
Sulle responsabilità di quanto avvenuto, la ministra riconosce “una difficoltà caratteriale di Renzi, ma – aggiunge – questo non significa niente, se dietro c’è un partito che ha voglia di costruire un progetto”.
Sul congresso la ministra ha poi annunciato il suo appoggio ad Andrea Orlando perché “riconosco in lui l’intenzione, ma anche la capacità personale e caratteriale, di costruire quello che c’è dietro il segretario. La mia intenzione – aggiunge – è quella di continuare a lavorare a un campo in cui anche chi se n’è andato possa tornare a riconoscersi, non con un’alleanza, ma per un progetto comune. E alla domanda: se dovesse vincere nuovamente Renzi? “C’e’ la democrazia, baby. Se Renzi sarà eletto segretario del Pd, sarà il segretario del Pd”.
Alla domanda se Michele Emiliano, altro competitor alla segreteria, debba lasciare la magistratura, la ministra “Lo deciderà il Csm. Io sono fuori ruolo – ha ricordato – Non mi sono mai dimessa perché non ho mai pensato che la politica è il mio mestiere, ne avevo un altro di mestiere, ma non ci penso proprio a tornare in magistratura”.
Anna Finocchiaro non si sottrae alla discussione sulla legge elettorale e reputa “indispensabile una nuova legge”, perché “quelle che vengono fuori dalle sentenze della Consulta creano una instabilità di sistema”. Fa anche una proposta che è quella di una legge “corretta in senso maggioritario, se non maggioritaria tout court”, affinché “chi arriva primo alle elezioni abbia qualche chance in più di formare un Governo stabile”. Nel merito, Finocchiaro spiega che “ci sono tanti sistemi. Io oscillo su due opzioni: consegnare comunque alla prima forza un premio di stabilità oppure orientarsi verso le coalizioni. Ma – aggiunge la ministra – ragionare di coalizioni, quando il primo partito del Paese si è scisso, non è facile“.
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