venerdì 3 marzo 2017

Ho lavorato 35 anni tutti i giorni. Ho studiato 23 anni. Ho preso un laurea con sacrifici enormi. Ho fatto tre concorsi senza accettare alcuna raccomandazione e quindi non devo ringraziare nessun sindacalista o politico. Ogni giorno in trincea cerco di garantire ai nostri giovani cultura e competenze didattiche. Ogni giorno risolvo problemi su problemi che a volte ti possono portare a pagare multe (dieci volte più onerose dello stipendio di un mese) o a rischiare, per 5 centesimi, la non approvazione di un bilancio. Devo curare la sicurezza dei miei ragazzi/e garantendo che nessuno di loro, insieme a tutti gli operatori non abbiano mai incidenti. E devo vedere due sfaccendati, nullafacenti, incapaci prendere 100 mila euro all'anno. Come Tito Boeri. Dopo 35 anni di lavoro non arrivo neanche a prendere la metà di quello che prendono questi sfaccendati e nullafacenti. Il popolo bue vota questi incapaci? Il popolo bue si merita questi sfaccendati e incapaci al governo del paese perché finalmente vedranno come uno stato può fallire. Povera Italia!!!!! Poveri giovani che votano questi emeriti ignoranti.


Di Maio e Di Battista da incapienti a 100 mila euro l’anno

Di Maio Di Battista

Beppe Grillo più povero dei parlamentari del M5S

Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio hanno ottenuto un rilevante beneficio economico dall’attività parlamentare. I due esponenti del M5S sono infatti passati da redditi così bassi da non esser tassati, oppure inesistenti, a guadagnare circa 100 mila euro l’anno. Un progresso simile a quello vissuto da tanti parlamentari pentastellati: a inizio legislatura ben 51 di loro erano senza reddito. Lo evidenziano le dichiarazioni dei redditi pubblicate sul sito della Camera dei Deputati. Nel 2013 Alessandro Di Battista aveva dichiarato poco più di 3 mila euro di reddito per il periodo d’imposta 2012. Una somma ben più bassa rispetto all’esenzione Irpef.

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Dichiarazione dei redditi del 2012 di Alessandro Di Battista

Anche Luigi Di Maio non era stato tassato nell’anno precedente al suo ingresso in Parlamento, visto che non aveva presentato alcuna dichiarazione dei redditi. Il reddito zero è un dato che accomunava diversi grillini: anche Roberto Fico, come mostra la sua dichiarazione dei redditi del 2012, non aveva guadagnato nulla. Il presidente della commissione di vigilanza della Rai era però proprietario di un fabbricato in Campania, a differenza del nullatenente Di Maio.
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Dichiarazione dei redditi 2012 di Roberto Fico

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In Parlamento la situazione reddituale degli esponenti del M5S è cambiata notevolmente. Nel 2016 Luigi Di Maio ha dichiarato un reddito imponibile di poco inferiore ai 100 mila euro, grazie alle generose indennità di cui beneficiano i deputati, come i senatori. luigi-di-maio-dichiarazione-redditiI poco meno di 100 mila euro guadagnati da Di Maio sono molto simili a quanto dichiarato da Alessandro Di Battista, o altri deputati del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo nel 2016 ha invece guadagnato meno dei suoi parlamentari, probabilmente per la riduzione significativa dei suoi spettacoli teatrali. Il suo reddito si attesta a 71.957 euro, con un vero e proprio crollo rispetto all’anno precedente quando dichiarava 355.247 euro, dunque ben 283.290 euro in meno. Eppure il leader del M5S, nella dichiarazione dei redditi 2016 disponibile sul sito Parlamento.it, non dichiara variazioni avvenute rispetto all’anno precedente, come vendite o acquisti di immobili.Il reddito di Grillo, disponibile sul sito della Camera visto che alle scorse elezioni la lista del M5S era stata presentata indicandolo come capo politico, è di circa 30 mila euro inferiore rispetto a quello dei deputati pentastellati. In passato Beppe Grillo aveva guadagnato anche diversi milioni di euro in un anno, grazie al successo dei suoi spettacoli comici. I 5 stelle sono tenuti a restituire parte della loro indennità a un fondo apposito per finanziare progetti di microcredito alle Pmi. 

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