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Slitta il piano straordinario contro la corruzione voluto e annunciato da Roberto Maroni dopo l'arresto per tangenti del presidente della commissione regionale Sanità Fabio Rizzi della Lega. La giunta regionale, con ogni probabilità, verificherà solo con una informativa le prossime mosse. Esiste un problema di risorse da trovare, umane ed economiche oltre all'esigenza di non bloccare tutta l'attività delle strutture sanitarie lombarde e non creare sovrapposizioni.

Il primo conflitto è con l'Agenzia per i controlli istituita dalla recente riforma sanitaria. Competenze simili ha anche il Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti guidato dal generale Mario Forchetti, che ha già chiesto un audit a tutti i direttori generali degli ospedali e delle Ats, le ex Asl. Sullo sfondo c'è poi l'Ufficio della responsabile regionale della Prevenzione, della corruzione e trasparenza guidato da Maria Pia Redaelli.

Il nodo ancora da sciogliere è quale strumento adottare per aumentare i controlli sulla sanità e riuscire ad individuare eventuali condotte illecite. Una commissione speciale anti corruzione per statuto dipenderebbe non più da Palazzo Lombardia, ma dal Consiglio regionale. Il potere ispettivo del comitato guidato da Forchetti non può però utilizzare gli strumenti della magistratura e nel caso dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Rizzi non è stato in grado di intervenire prima.

Per non parlare dell'agenzia di controllo sul sistema Socio-Sanitario che dopo la nomina del direttore generale Andrea Mentasti, che però, si dovrebbe occupare di prestazioni sanitarie e non di appalti. Per tentare di sbloccare la situazione, Maroni ha convocato un vertice di maggioranza nel primo pomeriggio. Un'ora prima dell'inizio della seduta della giunta. Il governatore vuole a tutti i costi fare un annuncio e ha messo pancia a terra tutti i tecnici per trovare una soluzione in tempi rapidi. Partire con un controllo a tappeto su tutte le strutture sanitarie rischia di bloccare l'attività negli ospedali.

I partiti della maggioranza di centrodestra che governa la Regione sono preoccupati. Il personale alle dipendente del generale Forchetti è insufficiente. Quindi è probabile che si parta solo controllando gli appalti già finiti sotto la lente della magistratura o quelli di un particolare valore economico. Un altro criterio di selezione potrebbe essere quello di verificare gli appalti in base a un indice di anomalia. Anche di questo Maroni ha parlato con
 il presidente dell'Anac Raffaele Cantone a Roma.

"Il sistema che abbiamo oggi sugli appalti pubblici e assegnazioni è fornito di regole, procedure e di sistemi di controllo - ha ricordato ai manager sanitari venerdì il governatore - Bisogna che siano applicati e rispettati". Anche il leader della Lega Matteo Salvini si dice "orgoglioso" di come funziona la sanità in Lombardia, ma aggiunge: "Bisogna punire chi ci mangia sopra".