domenica 21 febbraio 2016

Incredibile. Come è stato possibile dare appalti per 2,5 milioni di euro senza alcuna gara. E chi doveva controllare cosa faceva?

Nuove rivelazioni del contabile Antoniazzi: «Comprati mezzi per 2,5 milioni senza gara d’appalto»
In Asm era vietato parlare di preventivi
PAVIA I noleggi dei macchinari? A «prezzi fuori dal mondo». Gli acquisti dei camion per la spazzatura? «Senza gara d’appalto». E se qualcuno chiedeva più preventivi «veniva redarguito». L’interrogatorio di Pietro Antoniazzi, ex direttore finanziario di Asm in carcere dallo scorso 16 ottobre, dà un’idea dell’azienda di via Donegani e delle sue società satelliti semplicemente agghiacciante. Una sorta di manuale di cosa non si deve fare nell’amministrare una società. Il 17 novembre, il pm Mario Venditti chiede «Ma i noleggi, perchè erano in perdita?». E Antoniazzi parla di una pala (una ruspa) e di un vaglio, una specie di grande setaccio, che venivano utilizzati da Technostone. Mezzi che non erano di proprietà della società partecipata da Asm. «Allora – dice Antoniazzi – in Technostone ci sono due cose: la pala e il vaglio, l’impianto del vaglio, queste erano le due cose. La pala secondo me valeva 5mila euro, c’aveva su un miliardo di ore di lavoro e non valeva veramente più niente. Il vaglio, che era un impianto che comunque aveva un certo valore anche da usato, intorno ai 50/60mila euro, io l’avrei comprato, almeno me lo metto a cespite e glielo pago ratealmente, io mi detraggo il costo del cespite ma almeno non pago il noleggio». «Il noleggio – prosegue l’ex contabile – era stato fatto a prezzi fuori dal mondo. La pala era da 120 quintali, sono andato a fare io una ricerca di mercato, mediamente si pagava 45/48/42, dai 42 ai 50 euro l’ora, a spanne, gasolio compreso, a caldo, quindi personale e gasolio. È stato fatto un contratto a 70 euro all’ora, avrei chiuso in perdita....chiunque avrebbe chiuso in perdita». Con questo criteri, Technostone era costantemente in perdita, nonostante i vertici di Asm sollecitassero Antoniazzi. «Sulla Technostone – rammenta il commercialista piacentino – mi hanno detto di fare sì che l’operazione e poi il successivo funzionamento rientrasse in quelli che erano i parametri di Asm Pavia. In realtà c’è stato poco da fare, nel senso che la perdita era mostruosa. Non si potevano e non era neanche possibile fare degli aggiustamenti che avessero un senso logico. Quindi se andate a vedere i bilanci, Technostone era la perdita. Technostone ha fatto quattro anni in perdita e basta» Nel 2012 - prosegue il racconto di Antoniazzi - si tratta di comprare i nuovi mezzi della nettezza urbana. «Il valore complessivo degli acquisti era pari a due milioni e mezzo, due milioni e sei circa, sono stati tutti comprati senza gara d’appalto». Ma oltre alla totale assenza di ricorso a procedure che mettessero a confronto varie offerte per fare risparmiare l’azienda di via Donegani, Antoniazzi dice anche che chi tentava di comportarsi in maniera corretta, era mal visto. «Qualche volta devo dire Agnelli (Francesco Agnelli, responsabile acquisti ndr) che invece era veramente una brava persona ha fatto fare due, tre preventivi, qualche volta è stato redarguito perchè si faceva fare i preventivi». (f.m.)

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