Non solo Comunione e Liberazione. Anche le Acli sono regine di appalti di Stato. A Palazzo Chigi c’è una commessa che è solo roba loro
di Stefano Sansonetti
Non solo Comunione e Liberazione, con tutto il movimento economico che ci gira intorno. Quando si parla di appalti pubblici anche le Acli, ossia le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, sanno dire la loro. Dalle parti di palazzo Chigi, per esempio, sembra esserci una serie di commesse per le quali le attitudini delle Acli risultano sempre vincenti. Del resto quando si parla di promozione sociale, formazione ed educazione spirituale dei lavoratori, ovvero gli obiettivi dell’organizzazione fondata nel lontano 1944 da Achille Grandi, qualche commessa qua e là si può pure incassare. Si prenda quello che è successo il 7 agosto scorso, quando il Dipartimento per le pari opportunità ha assegnato per 1,5 milioni di euro l’appalto biennale per il “servizio di gestione di Contact Center e di supporto all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali”.
LA DECISIONE
Ebbene, la scelta è caduta proprio sulle Acli, quale capogruppo di un raggruppamento comprendente anche Engineering Ingegneria Informatica Spa. La commessa ha un oggetto importante e sensibile, visto che si tratta di “un’attività centralizzata di ascolto, presa in carico e gestione delle segnalazioni di eventi a potenziale contenuto discriminatorio”. Detto questo, però, un verbale della commissione aggiudicatrice, datato 14 luglio del 2015, informava che quella arrivata da Acli e Engineering era “l’unica offerta pervenuta”. Ad ogni modo considerata “congrua e adeguata”. E’ appena il caso di ricordare che il Dipartimento per le pari opportunità è incardinato all’interno di palazzo Chigi, il cui attuale inquilino è Matteo Renzi. Oltre ai funzionari di vertice, a collaborare alla guida del Dipartimento è anche la deputata Pd Giovanna Martelli, nominata proprio dal premier “consigliera” per le pari opportunità. Può essere interessante registrare pure come lo stesso governo Renzi sia piuttosto “colorato” di Acli. Un ex presidente dell’associazione come Luigi Bobba, per esempio, oggi è sottosegretario Pd al ministero del lavoro. Un altro ex presidente Acli, Andrea Olivero, successivamente approdato alla montiana Scelta Civica, attualmente è viceministro delle politiche agricole.
Ebbene, la scelta è caduta proprio sulle Acli, quale capogruppo di un raggruppamento comprendente anche Engineering Ingegneria Informatica Spa. La commessa ha un oggetto importante e sensibile, visto che si tratta di “un’attività centralizzata di ascolto, presa in carico e gestione delle segnalazioni di eventi a potenziale contenuto discriminatorio”. Detto questo, però, un verbale della commissione aggiudicatrice, datato 14 luglio del 2015, informava che quella arrivata da Acli e Engineering era “l’unica offerta pervenuta”. Ad ogni modo considerata “congrua e adeguata”. E’ appena il caso di ricordare che il Dipartimento per le pari opportunità è incardinato all’interno di palazzo Chigi, il cui attuale inquilino è Matteo Renzi. Oltre ai funzionari di vertice, a collaborare alla guida del Dipartimento è anche la deputata Pd Giovanna Martelli, nominata proprio dal premier “consigliera” per le pari opportunità. Può essere interessante registrare pure come lo stesso governo Renzi sia piuttosto “colorato” di Acli. Un ex presidente dell’associazione come Luigi Bobba, per esempio, oggi è sottosegretario Pd al ministero del lavoro. Un altro ex presidente Acli, Andrea Olivero, successivamente approdato alla montiana Scelta Civica, attualmente è viceministro delle politiche agricole.
I TRASCORSI
Ma i rapporti delle Acli con palazzo Chigi risalgono a ben prima che si formasse il Governo Renzi. Infatti furono sempre le Acli, e sempre in raggruppamento con Engineering (altra società campionessa di appalti della Pubblica amministrazione), ad aggiudicarsi la precedente edizione del bando per il quasi identico “servizio di gestione contact center e supporto all’ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica”. Quel contratto, scaturito da un appalto triennale aggiudicato l’11 giugno del 2012, venne assegnato alle Acli per 1.999.950 euro. Insomma, passano gli anni ma la commessa rimane sempre nelle stesse mani. Anche perché, nell’ultimo caso, sempre dalle stesse mani è arrivata l’unica offerta sul piatto di palazzo Chigi.
Ma i rapporti delle Acli con palazzo Chigi risalgono a ben prima che si formasse il Governo Renzi. Infatti furono sempre le Acli, e sempre in raggruppamento con Engineering (altra società campionessa di appalti della Pubblica amministrazione), ad aggiudicarsi la precedente edizione del bando per il quasi identico “servizio di gestione contact center e supporto all’ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica”. Quel contratto, scaturito da un appalto triennale aggiudicato l’11 giugno del 2012, venne assegnato alle Acli per 1.999.950 euro. Insomma, passano gli anni ma la commessa rimane sempre nelle stesse mani. Anche perché, nell’ultimo caso, sempre dalle stesse mani è arrivata l’unica offerta sul piatto di palazzo Chigi.
Twitter: @SSansonetti
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