mercoledì 7 ottobre 2015

Proprio vero che gli insulti sessisti non sono iniziati con Barani.

Non solo Barani. Da Travaglio a Salvini, il bestiario degli insulti sessisti viene da lontano

Politica
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Negli ultimi anni la politica ha messo in mostra il suo lato peggiore. Qui una rassegna di insulti sessisti, Maria Elena Boschi la più presa di mira
Non solo Barani, purtroppo. Negli ultimi anni l’agone della politica italiana ha messo in mostra il peggio di sé. Insulti, allusioni, provocazioni giunte da ogni dove, anche da parte di chi, solitamente, si erge a gran civilizzatore.
Vediamo allora, in ordine rigorosamente cronologico questa classifica degli orrori.
Berlusconi all’impiegata: “Lei viene?”
E’ il 10 febbraio del 2013 quando un Silvio Berlusconi ancora pimpante, rinvigorito dalla campagna elettorale, prende di mira una giovane impiegata della Green Power di Mirano, durante una visita in azienda. “Lei viene?”, domanda l’ex premier all’incredula ragazza. “E quante volte viene?”, prosegue, nonostante l’imbarazzo della sua interlocutrice. Un siparietto che avrebbe del grottesco, se non fosse davvero così triste. Avanti con le allusioni: “Quindi mi pare di capire che lei viene? Una volta sola? Quante volte viene? Con che intervallo temporale?”. Per poi concludere, di fronte alla gaudente platea: “Può girarsi un’altra volta?”. (Guarda il video)
Il deputato grillino alle colleghe dem: “In Parlamento solo per prestazioni sessuali”
Il 29 gennaio 2014 è la volta del deputato del movimento 5 stelle Massimo Felice De Rosa che, dopo aver fatto irruzione nella riunione della commissione Giustizia, mette in scena il suo turpiloquio. Le parlamentari del Partito democratico sono il bersaglio dei suoi insulti: “Siete qui solo perché siete buone a fare i p….”. Questa la frase che avrebbe pronunciato De Rosa e che gli è costata la denuncia di un gruppo di deputate del Pd, tra cui Alessandra Moretti (Guarda il video)
Grillo contro Boldrini: “Che ci fareste con lei in macchina?”
“Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?”. Sono le ore 23 del 31 gennaio 2014, solo due giorni dopo l’episodio di De Rosa, Beppe Grillo ‘posta’ sul suo profilo Facebook un video girato da un attivista e chiede di commentarlo. In pochi minuti scatta un profluvio di commenti (non commentabili) al filmato che ritrae un ragazzo alla guida di una vettura con una sagoma della presidente della Camera Laura Boldrini accanto. Moltissimi gli insulti (spesso a sfondo sessuale) dei seguaci di Grillo, i suggerimenti alla violenza, le frasi di scherno. (Guarda il video)
Sgarbi attacca Picierno in tv: “Sei la cameriera di Renzi”
La trasmissione è “L’aria che tira”, in onda tutti i giorni su La7. E’ il 26 settembre 2014, la puntata sembra filare via liscia, ma al momento dei saluti parte la sfuriata di Vittorio Sgarbi contro Pina Picierno, eurodeputata del Pd, ‘rea’ di essere stata eletta al Parlamento europeo con oltre 200mila preferenze. “Quel posto era di Emiliano – sbotta Sgarbi – tu sei lì solo perché sei donna e perché sei la cameriera di Renzi. Sei una nullità assoluta, sei incapace…” e via con l’ormai ben conosciuto repertorio. (Guarda il video).
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Brunetta a Boschi: “Volubile e amante del potere”
Nella rassegna dell’orrore non potevano mancare le continue offese alla ministra per le Riforme Maria Elena Boschi. La prima, sempre in ordine cronologico, è quella del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. Nel delirante tentativo di spiegare al mondo il voltafaccia del suo partito sul voto-non voto del pacchetto di riforme costituzionali, Brunetta, a corto di argomenti, se la prende con Boschi, colpevole di avergli (generosamente, aggiungiamo noi) attribuito dei repentini cambi d’umore: “Le donne sono fatte così: volubili e amanti del potere”
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L’irrefrenabile Gasparri e la “principessa sul pisello”
Poteva forse mancare lo stalker di Twitter Maurizio Gasparri? Ovviamente no. Il bersaglio è sempre Maria Elena Boschi, questa volta al centro di una polemica riguardate il progetto di legge sul conflitto di interessi. Il ‘simpaticissimo’ Maurizio, questa volta, sceglie di apostrofare la ministra “principessa sul pisello che scopre le meraviglie sul conflitto d’interessi”. Il risveglio dal torpore politico di Gasparri è stato repentino quanto occasionale. Poche ore dopo, il nostro è tornato nel dimenticatoio.
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Salvini e lo “sculettamento”
A insidiare le prime posizioni della classifica dell’orrore è piombato, qualche mese fa, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, re dei talk show, leader incontrastato e nostalgico del tubo catodico. Questa volta sceglie invece la radio, la sua radio (quella Radio Padania che cercherà di chiudere qualche settimana dopo) per mostrare al mondo il suo livello di civilizzazione: “La sculettante Boschi ha detto che la prossima priorità del governo è il conflitto di interessi. Mamma mia, ma parliamo di pensioni, anziché di conflitto di interessi”. Argomenti zero, fantasia sottozero, decenza inqualificabile.
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Lo scivolone del gran moralizzatore Travaglio travaglio-quadrato
Chiudiamo questa nostra triste rassegna degli insulti sessisti con una citazione del professore della moralizzazione da quattro soldi, Marco Travaglio. Con la sua solita, finissima (?) vena ironica, il direttore del Fatto Quotidiano, riesce, forse, a superare tutti i suoi illustri colleghi di insulto cronico. “Quello della piena parità di diritti tra uomo e donna è un orizzonte verso cui camminiamo. Spero un giorno di avere un figlio maschio per insegnargli a rispettare le donne”, affermava la Boschi in un’intervista al Corsera. “Decisamente più difficile sarà spiegare al pupo come fu che la mamma divenne ministro”, la becera replica di Travaglio.

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