25 aprile, 70 anni fa la Liberazione. A Milano contestata la Brigata Ebraica/Video
25 aprile, 70 anni fa. Per questo 70esimo anniversario della Liberazione sono stati organizzati eventi e manifestazioni in tutta Italia. Prima festa della Liberazione per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che alle 9.45 in punto è giunto a piazza Venezia a Roma per deporre una corona d'alloro all'altare della Patria. Il Capo dello Stato e' stato accolto da un lungo applauso della folla raccolta nei pressi del Milite Ignoto.
A piazza Venezia presente anche il premier Matteo Renzi, che sulle note di 'Bella ciao', colonna sonora di un video sulla visita a Marzabotto dei giorni scorsi, rivolge i suoi auguri agli italiani per il 70esimo anniversario della Liberazione. "Abbiamo previsto diversi eventi per il 70' anno della liberazione. Buon 25 aprile a tutti! #ilcoraggiodi", ha scritto il premier nel tweet che accompagna il video.
Il premier ha abbracciato sotto l'altare della Patria un anziano partigiano di 93 anni. Aldo Tommasino Rodriguez Pereira, questo il nome dell'uomo, racconta all'Adnkronos l'incontro con il presidente del Consiglio. "Mi ha detto 'grazie per la libertà' - riporta Aldo, medaglia d'oro appuntata sul petto - io gli ho spiegato che per la libertà di questo Paese ho perso tutta la mia famiglia. Sono rimasto solo io, ma sono un uomo libero, siamo tutti liberi. Gli ho detto che lo voterò, perché i giovani vanno sostenuti".
Mattarella è giunto poi a Milano, dove è stato accolto da centinaia di persone che lo hanno applaudito riunite attorno al piccolo Teatro Grassi. Il 25 aprile "è la festa della libertà di tutti. Una festa di speranza ancor più per i giovani: battersi per un mondo migliore è possibile è giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile" ha detto il capo dello Stato. "Per noi democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità, vuol dire lotta severa contro la corruzione, vuol dire contrasto aperto contro le mafie e tutte le organizzazioni criminali che sono una piaga aperta nel corpo del Paese" ha aggiuunto Mattarella spiegando che "le istituzioni devono tenere la guardia alta e chiamare a sostegno i tanti cittadini e le associazioni che costituiscono antidoto di civismo e di solidarietà". "Abbiamo una strada non facile davanti a noi -ha osservato Mattarella- ma le nostre radici hanno ancora molta linfa. I nostri padri ci hanno dato moltissimo e onorarli, per noi, comporta l'onore di compiere nuovi passi. La festa della Liberazione -ha concluso- è un incitamento a tenere la schiena dritta ad essere fedeli a noi stessi".
Durante il corteo che si è svolto a Milano c'è stata una dura contestazione da parte di un gruppo di persone -circa una cinquantina - che hanno urlano slogan al passaggio della Brigata ebraica. "Israele stato fascista" e "Fuori i sionisti dal corteo" alcuni degli slogan indirizzati dai manifestanti che sventolano bandiere palestinesi e mostrano cartelli come 'Palestina libera. Sionismo uguale terrorismo'. All'angolo di piazza San Babila è stato affisso lo striscione 'Contro l'imperialismo e il sionismo. Con la resistenza palestinese al fianco dei popoli che lottano'. La Brigata ebraica ha sfilato tra i sindacati e le bandiere del Pd. Agli insulti e alle contestazioni gli esponenti della Brigata, in corteo per celebrare la Liberazione con le bandiere di Israele, hanno replicato con lo slogan 'siamo tutti antifascisti'. Non sono mancati spintoni tra i contestatori e le forze dell'ordine, ma non si sono registrati veri scontri. (Foto - Video)
Durante il comizio conclusivo in piazza Duomo c'è stata anche una protesta dei no Tav e no Expo: mentre sul palco stava parlando il presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, un paio di antagonisti si sono arrampicati su un traliccio e dopo aver esposto uno striscione "contro il fascismo e le camicie nere della Lega" hanno acceso alcuni fumogeni.
A Roma come da tradizione i manifestanti si sono riuniti a Porta Pan Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana, 'invasa' da bandiere italiane e bandiere rosse. Molte le bandiere accanto a quella italiana, da quella di Emergency a quella dei giovani comunisti, agli striscioni dei movimenti per l'acqua. Anche nella capitale hanno sventolato molte bandiere della Palestina. Tra gli striscioni portati dai manifestanti pro-palestina "No al muro dell'Apartheid e all'occupazione israeliana. Palestina Libera". In mattinata a Roma alla terrazza del Pincio è apparso uno striscione con su scritto "noi il 25 Aprile lo festeggiamo così" e il disegno della sagoma di Mussolini impiccato a piazzale Loreto. Nel corso dell'azione antifascista sono stati accesi fumogeni tricolore. Nelle stesse ore sono apparse scritte contro la Liberazione in diverse zone della città. Scritte che, ha detto il sindaco Ignazio Marino, "offendono tutti gli italiani e in particolar modo la memoria delle donne e degli uomini che hanno lottato e combattuto, anche a costo della vita, per liberare e rendere democratico il nostro Paese. Il 25 aprile è la festa di chi ripudia la guerra, l’intolleranza e le dittature. Roma, dunque, condanna con forza questi gesti vergognosi. Abbiamo dato immediatamente mandato affinché scritte e manifesti ingiuriosi, come quelli apparsi oggi, spariscano dai muri di Roma”.
Momenti di tensione anche a Cagliari come denuncia Mario Carboni, presidente dell’Associazione Sardos Pro Israele –Chenabura (Sardi con Israele- Venerdì). “La manifestazione è stata turbata da ripetuti insulti da parte di manifestanti filopalestinesi nei riguardi di chi manifestava mostrando la bandiera della Brigata ebraica che partecipò alla Liberazione con un rilevante contributo di caduti e dispersi. Davanti al palco – racconta Carboni all’Adnkronos - c'è stata un'aggressione fisica col tentativo di strappare dalle mani di un manifestante la bandiera della Brigata ebraica".
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, giunto al Museo della Liberazione di via Tasso dopo la visita all'altare della Patria con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e' stato accolto da un gruppo di giovani studenti della scuola media Virgilio e con loro ha intonato l'inno di Mameli. "Con questo maestro qui - ha scherzato poi Grasso rivolgendosi al docente dei ragazzi - posso cantare persino io".
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