mercoledì 18 febbraio 2015

Semprepiùcontento di aver votato Ambrosoli. E la Nanni grande politica a cinque stelle cosa ha votato. Mandiamo a casa questi grillini incompetenti ed incapaci.

Contro un referendum inutile: NON sprechiamo 30 milioni di euro

NOI CONSIGLIERI REGIONALI SIAMO CHIAMATI A DECIDERE SU UNA CONSULTAZIONE POPOLARE CHE CHIEDE AI CITTADINI SE VOGLIONO CHE LA REGIONE LOMBARDIA ESERCITI UN DIRITTO GIÀ PREVISTO DALLA COSTITUZIONE.

Siamo profondamente contrari a buttare via 30 milioni di euro – o anche quindici, benché a Bilancio la maggioranza ne abbia stanziati il doppio – per una domanda ovvia. Questo è un abuso dello strumento referendario.
Nelle premesse alla legge di dice che quel quesito è già perfettamente condiviso nel tessuto sociale. Allora perché spendere quei soldi, al di fuori delle previsioni della nostra Costituzione, per fare qualcosa che già oggi il Consiglio Regionale può fare.
Lo fanno per delle esigenze di carattere vagamente propagandistico – da un lato – ma soprattutto per dilatare i tempi del redde rationem sulla proposta che Roberto Maroni e il centrodestra hanno fatto nel corso delle elezioni: quel 75% delle tasse che avrebbero ottenuto per la Lombardia e per i cittadini lombardi.
Siccome l’impegno in quella direzione non c’è stato, e la proposta è completamente irrealizzabile così com’era formulata, allontanano il momento in cui ne dovranno rispondere con qualcosa che sposta sempre più avanti i tempi: adesso bisognerà indire il referendum – dopo averci messo due anni per decidere se farlo o meno – e solo a quel punto si potrà iniziare a discutere in Consiglio Regionale di un’attivazione del percorso dell’art.116 della CostituzioneE solo dopo quella discussione si potrà andare dal Governo e dire “abbiamo deciso che vogliamo chiedere maggiore autonomia.”
Già nel 2006 era stato fatto questo, proprio in Consiglio regionale. Quando la richiesta è approdata sul tavolo del Governo, al quale sedeva anche Maroni, è stato messa da parte.
Le competenze delle Regioni oggi vengono smantellate proprio perché, genericamente, gestiscono i propri soldi in maniera non ottimale. Ad esempio, buttando via 30 milioni di euro per fare una domanda che non ha nemmeno bisogno di essere posta. Questi sono i comportamenti che fanno pensare che forse è meglio centralizzare. Si sta percorrendo la strada opposta a quella che si dice di voler percorrere per raggiungere l’obiettivo che ci si prefigge.
Le Regioni devono dare prova di buon governo, devono dare prova di non-spartizione-del-potere, devono diventare soggetti che coordinano le energie presenti sul territorio. Non dei soggetti che sottraggono risorse economiche ai Comuni per poi buttare via 30 milioni di euro.

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