domenica 14 maggio 2017

LUCIO FERO

Scandalo! Governo cerca chi compra…Alitalia sì, Banca Etruria no?

Scandalo! Governo cerca chi compra...Alitalia sì, Banca Etruria no?
Scandalo! Governo cerca chi compra…Alitalia sì, Banca Etruria no?
ROMA – Scandalo: un quotidiano solitamente serio stamane si lascia prendere dalla foga e racconta con il passo e il tono dello scandalo che “un influente membro del governo Renzi” (non la Boschi, un altro) chiese ai vertici di Banca Popolare Emilia Romagna se volevano e potevano fare qualcosa, magari acquisire in tutto o in parte, Banca Etruria.
Era il 2.015 e fin da allora la cosa non fu segreta per nulla. Fu pubblica, ne parlarono tra loro quelli di Bper e quelli di Banca Etruria, chiunque voleva sapere poteva sapere, la cosa era come usa dire di dominio pubblico? Perché oggi viene ristampata e rimasticata come una rivelazione? Sì, certo: c’è la vecchia regola del giornalismo secondo al quale non vi è nulla di più inedito del già pubblicato. Sì, certo c’è il perfezionamento del meraviglioso paradosso di Altan in vignetta sul giornalismo (“Non è successo un c…Mandiamo tre inviati speciali e titoliamo) tragico vuoto”…Ma c’è qualcosa di più, c’è un’ebbrezza generale, una generale ubriacatura che è talmente generale appunto da produrre i suoi effetti come a nostra generale…insaputa.
San raffaele
Che un governo e singoli membri di un governo si occupino di una banca in crisi e cerchino per lei dei compratori non solo non è di per sé sospetto, tanto meno illecito. E’ compito e dovere del governo fare di queste cose. No…? E allora perché è cosa buona e giusta da tutti invocata che governo tramite i suoi commissari e anche tramite la sua azione cerchi qualcuno che si compra Alitalia? Alitalia è un’azienda privata che sta collassando. Il lavoro del governo per cercare chi se la compra è previsto dalla legge e invocato dalle cosiddette parti sociali e approvato dalla pubblica opinione. Appare ovvio, normale, doveroso che il governo “non lasci sole e soli” aziende e lavoratori in crisi. Nessuno dice che è uno scandalo e nessuno scova e stampa i pur cento e mille interventi ministeriali (di tutti i governi) per Alitalia.
Ma per Banca Etruria non vale, cercare un compratore per Banca Etruria è raccontato e percepito come cosa oscura e sospetta. Confondendo, mischiando, e, anche non volendo, imbrogliando le carte. Per essere chiari: se Maria Elena Boschi ministro del governo Renzi avesse direttamente preso contatto con Unicredit per accertare se per Unicredit era conveniente comprare Banca Etruria, se la Boschi fosse stata allora e oggi solo ministro di un governo, allora il suo intervento sarebbe stato doveroso. Se la Boschi fosse stata e fosse solo un ministro, la differenza (e che differenza) è che la Boschi è la figlia di un dirigente di Banca Etruria, forse responsabile e forse no del dissesto bancarioe  comunque parte in causa. E’ la parentela ilo conflitto d’interesse, l’indebito, l’eventuale scandalo. Non che un ministro si muova per azienda che è la normalità, l’ovvia normalità.
Ma nel clima di generale ebbrezza, tutti ebbri dopo aver bevuto otri di “l’unico politico buono è quello muto, cieco e sordo”, nella generale danza degli ubriachi ogni giorno e dovunque si esige che il governo intervenga ma se non è l’orto di casa tua quello dove intervenire allora la mossa e intervento del governo sono scandalosi.
Non se ne esce più, la sbornia non passa, il paese non la smaltisce. Ed è una sbornia triste e acida. Ad ogni angolo della politica, della società e dell’informazione si incontrano ubriachi che straparlano. Chiedono ad esempio che Alitalia nessuno la tocchi o sia venduta a chi gli pare purché Alitalia resti uguale, una robina carina che perde quasi due milioni al giorno. Chi ce li mette? L’ubriaco scandisce in sillabe sottolineate: qualcuno ce li metterà. Altri ubriachi volevamo che a Banca Etruria nulla accadesse, che restasse la Banca che prestava agli amici degli amici, comodi prestiti a perdere sul “territorio”. E che i correntisti avessero garantiti i loro conti anche se soldi liquidi non ce n ‘erano più e chi aveva investito in azioni e obbligazioni Banca Etruria non fosse disturbato nei suoi magri o grassi rendimenti e interessi da riscuotere, anche se non c’era più nulla che potesse fruttare interessi. Come, con i soldi di chi? L’ubriaco declama e biascica insieme: con i soldi dei…potenti!
La sbornia non passa, il paese non la smaltisce, gli effetti della sbronza diventano senso comune, la gente sorride a applaude gli ubriachi e anche giornali e telegiornali ormai viaggiano con il fiasco in mano.

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