Un paio di giorni fa diceva in un'intervista che i rapporti con la sindaca erano ottimi. Ieri è stata destituita perché considerata responsabile dell'emergenza rifiuti (che non esiste)
Sembra ieri: Antonella Giglio contava di restare all’AMA e sosteneva di avere un grande rapporto con Virginia Raggi. In effetti non era ieri ma l’altroieri: in un’intervista al Messaggero la Giglio diceva «La mia stima verso di lei (la Raggi, ndr) che mi ha nominata è intatta e non ho motivo di ritenere che vi siano attriti o incomprensioni». Ieri però l’assemblea dei soci di Ama si è riunita e l’azionista unico Roma Capitale, rappresentato dall’assessore Pinuccia Montanari, ha approvato il bilancio di esercizio 2016 e ha formalizzato il passaggio dalla governance con amministratore unico a quella con Cda a 3 membri. “L’assemblea – si legge in una nota – ha sentitamente ringraziato l’amministratore unico uscente Antonella Giglio per il lavoro svolto in questi mesi e ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione nelle persone di Lorenzo Bagnacani, Emmanuela Pettinao e Andrea Masullo. Lorenzo Bagnacani è stato nominato presidente e ad di Ama”.
E alla fine Antonella Giglio lascia l’AMA
Bagnacani arriva da una passata esperienza con una giunta a 5 stelle. Lo scorso settembre, infatti, era stato scelto dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, per guidare l’Amiat, la municipalizzata per i rifiuti del capoluogo piemontese. Ma a parte i molti auguri a Bagnacani per il nuovo incarico, di cui ha certamente tanto bisogno, la Raggi si conferma una mangia-manager di prima qualità. In pochi mesi la sindaca prima non è stata capace di trovare un’intesa con i manager che ha trovato (ai quali aveva promesso comunque la possibilità di chiudere il mandato), come Daniele Fortini il quale aveva chiesto all’amministrazione di attivarsi per spingere a commissariare il Colari nel giugno scorso. La sindaca e il suo “staff” rifiutarono: nell’aprile scorso sono stati costretti a farlo lo stesso per fronteggiare l’emergenza rifiuti che intanto scoppiava.
Poi sono arrivati Solidoro e Bina: il primo ha salutato nel frattempo. Adesso, e siamo a 11 mesi di amministrazione da parte della Raggi, tocca alla Giglio fare le valigie. Diventando così il capro espiatorio dell’emergenza rifiuti (che non esiste, ricordiamolo). Sic transit gloria mundi.
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