domenica 14 maggio 2017

Come tutti i partiti populisti e senza idee il M5S ha avuto un inizio ed avrà una fine. Tutti hanno capito che sanno urlare ma non governare.

Merita di essere riportato ciò che segnala Paolo Natale (Ipsos) per Stati Generali.it: “I flussi di voto provenienti dalle altre forze politiche in direzione M5s si sono improvvisamente fermati: Lega, Sinistra radicale, Forza Italia e, soprattutto, potenziali astensionisti non guardano più al movimento come ricettacolo del proprio voto. Il tasso di fiducia degli elettori non pentastellati nei suo confronti si è ridotto in maniera significativa, dal 25-30% al 15%, quasi dimezzandosi. I giudizi sui leader a 5 stelle, Grillo, Di Maio e Di Battista (a livello nazionale) e soprattutto Raggi (a livello locale) non sono più così positivi come un tempo. E, soprattutto, il tradizionale indicatore “winner”, la profezia cioè su chi vincerà le prossime elezioni, non indica più il M5s come protagonista incontrastato del voto degli italiani. E’ diventato una forza politica gettonata più o meno come gli altri schieramenti, senza brillare più di luce propria“.

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