mercoledì 6 gennaio 2016

Solo gli ingenui potevano pensare che i grillini sono i puliti.

Pd a testa bassa: perché il M5S non spiega i voti ricevuti dalla camorra a Quarto?

M5S
di maio
Dito puntato in particolare sul leader emergente Luigi Di Maio, sponsor principale del sindaco della cittadina campana
La vicenda di Quarto sta scuotendo il dibattito politico in quella che doveva essere l’ultima giornata festiva di questa pausa natalizia. Nel comune campano, secondo le intercettazioni raccolte nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, la camorra avrebbe convogliato i propri voti verso Rosa Capuozzo, candidata del M5S eletta a sindaco.
Il Partito democratico è insorto a denunciare il lungo silenzio dei vertici del Movimento su questa vicenda. “Non per speculare, ma per fare chiarezza”, ha spiegato il vicesegretario Debora Serracchiani: “Se le indiscrezioni fossero vere – ha aggiunto – si tratterebbe di un caso gravissimo d’inquinamento e condizionamento della criminalità organizzata. Di Maio e Fico a Quarto hanno fatto campagna elettorale a tappeto, dando lezioni di onestà. Credo sia quindi legittimo chiedere chiarimenti e spiegazioni, sentire una voce che prenda le distanze dal malaffare che avrebbe condizionato il voto”.
Solo in serata una nota ufficiale emessa dai vertici pentastellati ha chiarito che il Movimento si sente “parte lesa” della vicenda e rivendica l’espulsione dalle proprie fila del consigliere sotto indagine. “Fa ridere – si legge nella nota – che sia il Pd, che oggi ha fatto della questione morale una reliquia, ad avanzare lezioni di trasparenza nei confronti dell’unica forza politica onesta e pulita, qual è il M5S”. Sul fatto che il sindaco tutt’ora in carica sia stato eletto con i voti della camorra – stando alle indagini – però non viene detto niente.
Il primo tra i dem a intervenire è stato su Twitter Matteo Orfini:
  A lui si è aggiunto sempre su Twitter anche l’esponente della segreteria dem Ernesto Carbone, che ha preannunciato risvolti parlamentari della vicenda:

Il dito è puntato naturalmente soprattutto sul vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, aspirante leader del M5S che proviene proprio da quelle parti e che è stato protagonista della campagna elettorale al fianco della Capuozzo. “Chiediamo come sempre alla magistratura di andare fino in fondo nelle indagini – ha detto il presidente dei deputati dem, Ettore Rosato – e ai vertici del movimento grillino di chiarire la natura di quei rapporti con personaggi collusi con la malavita. Non è solo questione giudiziaria: i Cinquestelle volevano pure cambiare tutto, ma i metodi scelti sembrano i peggiori possibili”.
E Andrea Romano allarga il discorso. Il deputato livornese, già protagonista dello scontro con il sindaco grillino della sua città, stigmatizza “le modalità opache di reclutamento dei candidati a 5 Stelle e la stessa opacità dei rapporti tra blog e movimento”.

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