«Le unioni civili?
Di questo passo
sposeremo il cane»
Di questo passo
sposeremo il cane»
di Maria Fiore wPAVIA Della sua contrarietà alle unioni civili non ha mai fatto mistero. Ma il pavese Gianmarco Centinaio, senatore della Lega, si spinge oltre quando intravede nel disegno di legge in discussione al Senato alla fine di gennaio «una deriva pericolosa, il primo passo verso la degenerazione». «Se andiamo avanti così – ha aggiunto durante un’intervista a Radio Cusano Campus – faremo come in Olanda, dove stanno già pensando ai matrimoni tra uomini e animali». Senatore, lei immagina un mondo in cui sarà possibile sposare il proprio cane. Non le sembra di esagerare? «Guardi che questo in alcuni Stati è già possibile. In Australia, ad esempio. In Olanda ne stanno discutendo. Ovviamente non sono d’accordo, sono per la famiglia classica». Sì, ma questo che c’entra con la discussione in corso in Italia sulle unioni civili? «C’entra. Bisogna capire cosa si intende per unione civile, perché dentro questo tipo di contratto oltre alle unioni gay ci possono stare anche le unioni tra fratello e sorella, la poligamia e, appunto, quelle tra uomini e animali. Peraltro un onorevole del M5s, Carlo Sibilia, ha già proposto di istituire unioni di gruppo e tra specie diverse». Non crede che la sua provocazione possa creare ancora più confusione attorno a un tema già molto complesso? «Nessuna provocazione. Il disegno di legge non è una proposta a tutela delle coppie omosessuali, ma per le unioni civili e quindi bisognerà fare i conti con chi chiederà il riconoscimento di questi diritti». Mi scusi, ma lei da politico che esigenze raccoglie tra la gente? «Tutti i parlamentari ricevono lettere e mail di persone che vorrebbero vedere riconosciute unioni particolari, anche tra fratello e sorella». Anche lei ne ha ricevute? «Almeno una ventina». Anche di persone che vorrebbero sposare il proprio cane? «No, ma che c’entra...». L’ha tirata fuori lei la faccenda del cane. Quindi era solo una provocazione? «Volevo solo far riflettere. Perché devo dire di sì a Mario e Andrea, Rosanna e Sofia e non a un fratello e sorella? O a Marco che vuole sposare Fufi?». A chi l’accusa di omofobia cosa risponde? «Rispedisco l’accusa al mittente. Negli ambienti professionali che ho frequentato, nel settore del turismo, ho conosciuto tanti gay e ho molti amici omosessuali. Alcuni la pensano come me». Altri no, però. Le sue parole hanno provocato parecchie polemiche. «Anche qualche insulto, a dire il vero. Ma non importa: ho già le querele pronte. Darò i risarcimenti in beneficienza».uyest
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