martedì 5 gennaio 2016

Unioni civili, qui in Germania il vostro dibattito appare assurdo

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Due ragazze si tengono per mano ne centro di Genova, dopo la sentenza della Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha condannato l'Italia per la mancata approvazione di una legge che istituisce le Unioni civili, Genova, 23 luglio 2015. ANSA/LUCA ZENNARO
Mentre il governo di Berlino ha intrapreso una discussione sul matrimonio egualitario, in Italia si sentono ancora voci mistificatorie sulla stepchild adoption
Il ddl Cirinnà è stato finalmente calendarizzato. Tra pochi giorni la discussione inizierà al Senato e questo è un fatto positivo dopo i tanti, troppi, rinvii. C’era sempre qualche cosa di più importante di cui discutere, ma ora non è più possibile rimandare.
Davanti a ciò insorgono, qua e là, voci critiche più o meno in malafede. Mistificatori di professione. Per attaccare la stepchild adoption, presente nel modello tedesco da oltre dieci anni e che consiste nella possibilità di adottare il figlio/a del/della partner, parlano di maternità surrogata. Eppure il ddl Cirinnà non tocca, nemmeno lontanamente, questo tema. Oltretutto, la maternità surrogata è già una pratica vietata in Italia. La senatrice Monica Cirinnà e il senatore Sergio Lo Giudice, si sono espressi a più riprese su questo tema, con interviste e dichiarazioni pubbliche.
Non si capisce quindi il senso di questo polverone, se non quello di creare tensioni e di affossare un progetto di legge che, se approvato, ci consentirebbe giusto di arrivare a un livello minimo di decenza in tema dei diritti civili, rispetto al resto delle democrazie europee occidentali.
Osservo questo dibattito dall’estero, e forse è per questo che mi sembra tutto così assurdo. In Germania, la ministra della Famiglia, Manuela Schwesig (Spd), ha iniziato una discussione per l’introduzione del matrimonio egualitario (Ehe für alle). Il resto dei Paesi europei occidentali ha già approvato una legge sulle unioni civili e alcuni addirittura il matrimonio con tutti i diritti e doveri del caso. Anche la Grecia ha da poco approvato le unioni civili e quindi rimaniamo noi: cosa stiamo aspettando? Siamo davvero fuori tempo massimo e sarebbe una grave responsabilità di questo Parlamento e di questo Governo, se non si riuscisse ad approvare questa proposta di legge così come è. Sarebbe grave sacrificare i diritti di tante e tanti per mantenere equilibri di potere precari.
Abbiamo bisogno di coraggio per realizzare il cambiamento promesso e spero che il Pd sia capace, in questa occasione, di dimostrarsi compatto per difendere i diritti delle persone e per guardare davvero al futuro.

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