Quarto, sindaco M5S in lacrime e bagarre nell’aula consiliare
Caos nel consiglio comunale di Quarto: i Cinquestelle non volevano parlare degli ultimi fatti che coinvolgono la giunta grillina. Fatto uscire il segretario dei giovani democratici di Napoli
La tensione è alle stelle a Quarto dove stamattina si è svolto un consiglio comunale in cui sono intervenute anche le forze dell’ordine. La mattinata è iniziata alle 9.30 con un presidio organizzato dai giovani democratici di Napoli, al quale hanno partecipato esponenti del Partito Democraticotra i quali i parlamentari Pina Picierno, Leonardo Impegno e Rosaria Capacchione.
Circa duecento persone hanno partecipato al sit- in decidendo poi di assistere alla seduta consiliare esponendo cartelli recanti le scritte “onestà” o “dimissioni”. Cartelli che i vigili urbani presenti con i carabinieri hanno rimosso dopo la richiesta del presidente del coniglio comunale del M5S Lorenzo Paparone. Le opposizioni hanno rinnovato la richiesta di dimissioni. “Sindaco, lei non è parte lesa – ha dichiarato il consigliere Rossi – È la città ad esserlo. Lasci la poltrona”.
Ma la scintilla è esplosa quando si è arrivati all’ordine del giorno in cui si sarebbe dovuto discutere delle dimissioni del consigliere grillino Giovanni De Robbio accusato di tentata estorsione ai danni del sindaco Rosa Capuozzo e di voto di scambio. Un punto che, invece, il presidente del Consiglio comunale Paparone avrebbe voluto saltare visto che De Robbio si è dimesso, togliendo così di fatto l’opportunità di discutere in quella sede dei fatti che stanno emergendo dall’inchiesta della Dda e che gettano l’ombra della camorra sulle elezioni in cui ha vinto il sindaco pentastellato Rosa Capuozzo.
Dopo la bocciatura della mozione, presentata dall’opposizione, con la quale si chiedeva una seduta straordinaria del Consiglio comunale monotematica sulla vicenda, la rabbia è esplosa e per calmare gli animi sono intervenute le forze dell’ordine che hanno fatto uscire Marco Sarracino, segretario provinciale dei giovani democratici di Napoli. “E’ incredibile ciò che è successo oggi – racconta ad Unità.tv Sarracino – il M5S che dice di voler rappresentare la gente, che dice di sostenere la democrazia dal basso oggi ha dimostrato il suo vero volto: ci hanno prima censurato e poi hanno tentato di silenziare la discussione non rispettando il regolamento. Quando l’ho fatto notare Paparone ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e sono stato fatto uscire”.
Alla fine è intervenuta anche la prima cittadina che ribadisce di essere “parte lesa”. “La lotta alla camorra è di tutti – ha detto il sindaco – e tutti dobbiamo combatterla” e poi attacca “chi strumentalizza si dovrebbe vergognare”. La Capuozzo alla fine è scoppiata in lacrime ed è stata accolta dagli applausi dei colleghi. Lacrime che però non sono sufficienti a fermare il pressing che il direttorio sembra stia facendo al sindaco finito sotto i riflettori per la vicenda di tentata estorsione e voti di personaggi in odor di camorra, sarebbe attualmente decisa ad andare avanti e non rassegnare le dimissioni. Magari presentando un rimpasto di giunta. Intanto però l’incubo dello scioglimento da parte del Viminale non è escluso ed è ciò che i pentastellati temono maggiormente.
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