"Io e Lucia Uva, (sorella di Giuseppe morto il 14 giugno del 2008 dopo che aveva trascorso parte della notte in una caserma dei carabinieri) siamo state ricevute due volte, la seconda separatamente, dal ministro Cancellieri. E so che come noi il ministro ha incontrato anche vittime 'sconosciute'. Entrambe siamo rimaste colpite dalla grande partecipazione del Ministro al nostro dolore. Una partecipazione vera, sensibile e non di circostanza, da donna vera".
Così Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto una settimana dopo in ospedale a Roma..
"L'avvocato Fabio Anselmo ne è testimone -spiega Ilaria Cucchi - nessuna frase di circostanza. Partecipazione vera, addolorata per quanto i nostri cari hanno dovuto subire, per ciò che è potuto loro accadere e per ciò che ci stava accadendo nel nostro percorso giudiziario. Emotività anche quella inopportuna? Siamo stanche di regole asettiche, ciniche, che portano la nostra giustizia a trattare i normali cittadini nei modi che sappiamo".
"Non so e non conosco la vicenda giudiziaria di Giulia Ligresti -conclude Ilaria Cucchi - quel che so è che se fosse stato ministro Lei, ed avesse saputo delle condizioni di mio fratello oggi, forse, non esisterebbe il caso Cucchi. Stefano, forse, sarebbe con noi".