La proposta a 5 stelle per il reddito di cittadinanza
di Redazione - 08/11/2013 - Diventa realtà l'idea di legge cavallo di battaglia dei grillini. Ma Fassina contesta i numeri. E Grillo lancia la palla al suo popolo della rete
Il reddito di cittadinanza? Garantisce 600 euro netti al mese per consentire a chi ne ha diritto un reddito annuo netto pari a 7.200 euro. E’ quanto prevede, fra l’altro, la proposta di legge messa a punto dal Movimento 5 stelle.
LA PROPOSTA - Diciotto articoli e due allegati, nel ddl a prima firma Daniele Pesco – spiega la relazione di accompagnamento – si introduce il reddito di cittadinanza “finalizzato a contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale nonché a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro ed alla formazione”. Si da’ a chi ne ha diritto “la possibilità di incrementare il proprio reddito fino al raggiungimento della soglia di povertà relativa”. Questo valore, si legge, “in base ai dati forniti da ISTAT, equivale ad Euro 594 per l’anno 2012 ed e’ quantificato pari ad Euro 600 nella presente legge per l’anno 2013″
LA POVERTA’ – Nella proposta si fissa una soglia di povert° relativa anche per i nuclei familiari composti da piu’ persone e si disciplina , in questi casi, il diritto di ciascun componente, se maggiorenne, a ricevere una quota. Per il 2013 la soglia di povertà per una famiglia di due persone e’ fissata a 1000 euro al mese, 1330 se e’ una famiglia di tre persone, fino ad arrivare a 2400 euro per un nucleo familiare composto da 7 persone. Il reddito di cittadinanza può riguardare anche i lavoratori autonomi sulla base del reddito netto percepito nell’anno precedente a quello della richiesta di sostegno. La misura può essere estesa ai cittadini stranieri che abbiano lavorato in Italia in regola per almeno 2 anni e per almeno 1000 ore nel nostro paese”. Riporta tutto l’Agi, ma da tale riassuno non appare chiaro dove saranno reperite le coperture per il provvedimento.
I COSTI - Proprio su questo punto entra a gamba tesa Fassina. “L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attivita’ miste- prosegue Fassina- porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni di euro all’anno. Infine, l’azzeramento delle spese militari (non soltanto gli F-35, ma tutto proprio tutto), a parte il ‘dettaglio’ dell’impossibilita’ di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi all’anno. In tutto, in una generossissima valutazione, intorno a 4 miliardi disponibili soltanto per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa”. Insomma, chiude Fassina, “le balle di Grillo sono sempre piu’ grosse. Il nuovo che avanza”.
I CONTI – “L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attivita’ miste- prosegue Fassina- porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni di euro all’anno. Infine, l’azzeramento delle spese militari (non soltanto gli F-35, ma tutto proprio tutto), a parte il ‘dettaglio’ dell’impossibilita’ di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi all’anno. In tutto, in una generossissima valutazione, intorno a 4 miliardi disponibili soltanto per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa”. Insomma, chiude Fassina, “le balle di Grillo sono sempre piu’ grosse. Il nuovo che avanza”.
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