giovedì 7 novembre 2013

Peggio del PDL solo i grillini.

Pdl, con la conta la resa dei conti

Pubblicato Giovedì 07 Novembre 2013, ore 17,39

Prosegue la guerra dei numeri in vista del Consiglio nazionale del 16 novembre. Per la deputata berlusconiana Repetti “in Piemonte la maggioranza del partito è con noi”. E punta il dito contro il coordinatore regionale Costa: “Sia coerente”

In Piemonte oltre il 70 per cento dei delegati al Consiglio nazionale è conSilvio Berlusconi e ha già sottoscritto il documento uscito dall’ufficio di presidenza del Pdl con il quale si sancisce il passaggio a Forza Italia e si azzerano le cariche all’interno del partito, che tornerebbe nelle sole mani del suo fondatore.

Ad annunciarlo in un colloquio con Lo Spiffero è Manuela Repetti, deputata pidiellina nonché consorte di Sandro Bondi, insomma una dello strettissimo giro del Cavaliere che dopo aver osservato in silenzio le manovre di posizionamento dei suoi compagni di ventura ha deciso di uscire allo scoperto, non lesinando critiche contro chi finora ha mantenuto, a suo giudizio, un atteggiamento quantomeno «ambiguo». A finire nel mirino di Repetti è in particolare il coordinatore Enrico Costa, colomba della prima ora, vicinissimo al titolare del Viminale Angelino Alfano, che starebbe coagulando le forze attorno all’ex delfino del Cavaliere. «Come si può da un lato professare piena fedeltà nei confronti di Berlusconi e poi non sottoscrivere il documento da lui stesso voluto?» si chiede retoricamente la Repetti. «Che senso ha dire: “sto con il Presidente” e poi voltargli le spalle con la giustificazione di non voler lasciare il partito in mano agli estremisti? Berlusconi è stato chiaro e ci vorrebbe altrettanta chiarezza da parte di chi ora sta prendendo altre decisioni». Nella voliera berlusconiana, ora anche la parlamentare alessandrina ha deciso di mostrare gli artigli e se la prende con coloro che «se sono quello che sono lo devono al Presidente, ma forse lo hanno dimenticato». Un chiaro riferimento a quell’asse che si è ormaiconsolidato tra il coordinatore piemontese - «che racconta in giro la favola del Piemonte è con Alfano» - il suo predecessore Enzo Ghigo, l’europarlamentare Vito Bonsignore e l’area ciellina capitanata dal consigliere regionale Giampiero Leo: traditori senza memoria, secondo la Repetti.

Pochi minuti al telefono per sfogare tutta la propria rabbia e delusione verso chi sembra deciso a rompere in vista del redde rationem, il Consiglio nazionale anticipato al 16 novembre per chiudere una partita che Berlusconi e lo stretto giro dei lealisti è convinto di poter archiviare senza difficoltà, forte «della lealtà garantita dall’80 per cento del partito a livello nazionale». Una battaglia delicata quella dei numeri, che entrambe le fazioni in campo utilizzano per mostrare la propria forza. Secondo i falchi in Piemonte sarebbero già 33-34 le firme dei delegati sotto il documento dell’ufficio di presidenza, una dozzina gli alfaniani di Enrico Costa e solo quattro o cinque gli indecisi. Se si sente l’altra campana i numeri tendono a riequilibrarsi. Tra poco più di una settimana il responso.


1 commento:

Unknown ha detto...

grillini ignoranti pegiio del PDL

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