La chat «segreta» delle Parlamentarie del MoVimento 5 Stelle
di Stefania Carboni - 07/11/2013 - Secondo alcuni attivisti trapela una manipolazione dei voti durante le elezioni nazionali in Puglia
«Stiamo avvicinandoci pericolosamente nel diventare un partito: ci sono delle correnti. Vorrei sapere in rapporto che c’è con Ciampolillo con questi altri parlamentari, della diffidenza da cui c’è diciamo questa strategia che a distanza di un anno è diventata pubblica… Allora la mia domanda: in relazione a questa mappa del potere noi persone critiche, cani sciolti, come siamo tutelate?» la domanda è quella di Alfredo Ronzini, “dissidente” pugliese. Teatro della scena è Lecce. È il primo novembre, data dell’incontro tra senatori ed attivisti per chiarire alcune questioni relative al MoVimento 5 Stelle locale e non. È l’ultimo atto finale di una vicenda che è vecchia quanto questa legislatura. O forse anche di più.
ABBIAMO LA COSCIENZA TRANQUILLA – A Ronzino replica il senatore Maurizio Buccarella: «Io credo che non stiamo diventando un partito. Noi siamo stati sempre assolutamente liberi di prendere ogni iniziativa. Ci sono sensibilità diverse. Il senatore Ciampolillo è mio collega e compagno di banco di Daniela. Io non ho nulla da dire sul senatore Ciampolillo. Se si fa riferimento riferimento a queste vecchie storie delle parlamentarie, su questi accordi forzati di voti o cose definite in una maniera così torbida. Noi abbiamo la coscienza tranquillissima, siamo in attesa di avere non solo gli stralci di questa chat cosiddetta segreta. È stata spedita a staff, attivisti, stampa mesi fa. La mia impressione è che questo gruppo alimenta fango, è chiaro che la stampa ci sguazza. Chiunque ha potuto leggere, ma la prova tecnica che un voto dato alla Parlamentarie sia stato comprato, venduto, scambiato non ci può mai essere perché così non è mai stato». Ci sono due “anime” del MoVimento 5 Stelle in Puglia, perlomeno c’erano. Una era quella che ha appoggiato Zero Privilegi Puglia, 10 mila firme contro la casta regionale, l’altra formata dai gruppi di Taranto e Bari che per una serie di “motivi”, come ha spiegato Buccarella all’incontro, hanno preferito non aderire. «Facciamo un documento – spiega il senatore – che possa sgomberare ogni ombra». L’intero incontro del primo novembre è disponibile qui. Le ombre invece sono tutte in rete, in un dossier che riporterebbe uno scambio di chat tra alcuni attivisti ed alcuni neoeletti in Puglia. Compilato, a quanto pare, per denunciare una situazione “poco pulita”, indicando a suon di post “orientamenti” di voto tramite incontri non proprio allargati a tutti. La notizia era già trapelata on line dal sito di news locali Trnews.
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INCONTRO RISTRETTO – Nel dossier, che ha visionato Giornalettismo, si indicano precise persone e appuntamenti specifici. Trenta pagine che partono da incontro “ristretto” a Corato tenutosi il 2 novembre. Al tempo, come si denuncia in quelle carte, non tutti i mu furono avvisati. Nel documento si cita la chiamata mancata agli attivisti di Bari, Casamassima, Polignano a Mare e Taranto. Tema della riunione? Chi appoggiare alle Parlamentarie. Il dossier cita cronologicamente i fatti, compresi i post amari di chi non è stato “invitato” e al tempo apostrofò gli “attivisti” in questione come “arrivisti”. L’appuntamento a Corano è diventato di dominio pubblico nel giro di poco tempo, creando, secondo il dossier, un certo caos dentro i Mu pugliesi. Piero Francioso, uno dei partecipanti, precisò al tempo sul forum l’incontro, spiegando: «Non sono stati fatti o anticipati nomi. Tra i presenti candidabili abbiamo solo chiesto la disponibilità, se cioè si mettono in gioco». Le reazioni dell’invito “mancato” sono comunque consultabili in rete qui. Ma l’incontro di Corato non sarebbe stato l’unico. Sempre secondo quanto denunciano queste pagine se ne sarebbe tenuto un altro a Lecce l’11 novembre 2012. Occasioni dove, chi ha steso il doc, sostiene le radici di un presunto “pilotamento” delle primarie. Sempre nelle pagine sono riportati gli stralci di una chat privata in cui compaiono alcuni parlamentari 5 stelle pugliesi. Al tempo solo attivisti. I frame immortalati parlano di scambi di impressioni e conteggi post voto. Auguri che per la prossima volta “non ci siano strategie”, ipotesi su percentuali, conteggi di preferenze da Foggia. Nel dossier l’intento è quello di denunciare il cosiddetto “orientamento di voto”, anche se , comunque, finora non c’è prova certa che sia successa una cosa del genere. Le frasi si susseguono tra conte ed ipotesi. Fino a frasi pronunciate da un attivista come: «Ho fatto bene a non candidarmi», «Ma, sono cert* che senza strategie XXX non sarebbe arrivat* prim* comunque» e «Non lo dite in giro che avete fatto strategie sennò ci prendono per il cu…». Il dossier sostiene la tesi di una manovra contro un candidato particolare che è poi invece stato eletto. Intanto, sempre dal dossier, il leaks continua facendo emergere come chi fa parte della chat si sia accorto della fuga di notizie in rete.
I TENTATIVI - Questo è il clima pugliese. Non proprio da Mulino Bianco. Eppure un tentativo precedente di riappacificazione c’è stato. Prima di Corato, a settembre 2012, ci sono stati vari tentativi di chiarimento, con la prova di “riunione ristretta” tra le vecchie facce ancora prima dell’avvio delle Parlamentarie. I leaks però circolano e non danno l’idea di un clima coeso. Macchina del fango o spada della trasparenza? Il dossier, creato non si sa bene da chi, sarebbe on line già da diverso tempo. Quel chiacchierare in rete parte proprio da lì. In barba alla privacy, tassello dopo tassello, si ripercorrono tutte le tappe, fino a novembre, quando a Lecce si nota che per alcuni il problema non è del tutto risolto. Davanti alle domande di tutela sulle “minoranze” lanciate da voci critiche del MoVimento 5 Stelle il tema torna di nuovo su quella maledetta chat. «Io immagino che voi abbiate mandato tutto a Grillo – spiega Barbara Lezzi durante l’incontro – e mi auguro che lui assolva al suo dovere di tutelarvi. Vi chiedo solo una cosa però: di pubblicare l’intera chat dove Alfredo Ronzino è presente dall’inizio e chiedere a Ronzino il perché non l’abbia resa pubblica prima di sapere la sua posizione sfavorevole all’esser eletto». Divisioni che si mischiano alle voci dissidenti, in un caos che non fa certo bene al MoVimento pugliese. Si parla di stralcio montato ad arte ed inviato a Beppe Grillo. Lo staff nazionale però non ha finora agito. Forse non è necessario, anche se una cittadina dopo l’intervento della senatrice precisa che “tutti i cittadini” devono venire a conoscenza dei contenuti. È la trasparenza bellezza. A volte un po’ troppa.
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