sabato 9 novembre 2013

IL nuovo che avanza fa il bis. Questi non hanno proprio alcuna etica. Sparano contro la casta ma esclusivamente per sostituirla. Non hanno neanche gli strumenti critici per accorgersi che sono e fanno come la casta.

Parenti e amici, lo scandalo a 5 stelle rischia di allargarsi

La senatrice Lezzi (M5S) ha assunto - con i soldi pubblici - la figlia del suo compagno. Ma si difende: ''Molti dei nostri hanno fatto così''

Scritto da  il 7 novembre 2013 in Politica
Barbara Lezzi 250x141 Parenti e amici, lo scandalo a 5 stelle rischia di allargarsi“Lo fanno in molti”. È questa la giustificazione che la senatrice Barbara Lezzi, 40enne leccese del MoVimento 5 Stelle ha dato di fronte al nuovo scandalo sollevato dall’Espresso. La senatrice ha infatti assunto come portaborse la figlia del proprio compagno. Lo fanno in molti, è vero. Peccato che proprio il MoVimento 5 Stelle, per bocca dell’ex capogruppo Roberta Lombardi, nel marzo 2013 aveva lanciato un vero e proprio bando per raccogliere cv degli aspiranti collaboratori, “Mandate i curricula, cerchiamo persone pulite trasparenti e oneste. Sceglieremo i migliori tra quelli che riceveremo, perché vogliamo svolgere un lavoro eccellente”.
“Non solo io, molti di noi”. I 5 stelle si difendono: “Servono persone di fiducia per svolgere certi incarichi”. Indubbiamente. Ma allora che senso ha avuto chiedere il curriculum a 20mila persone, che speravano di essere assunte per i propri meriti e non per le proprie conoscenze? Propaganda, forse. Ed oggi dopo otto mesi di quella meritocrazia tanto sbandierata non resta più nulla. Anche perché, a sentire le parole della Lezzi, lo avrebbero fatto anche altri suoi compagni di partito: “Molti di noi hanno scelto degli amici o degli attivisti, quindi con legami pregressi”.
Quel documento dimenticato. Nulla di nuovo, quindi, sotto questo sole. Da una parte è normale avere come collaboratori persone di fiducia e competenza. Poco opportuno avere parenti e congiunti accanto, soprattutto quando vengono pagati con i soldi pubblici. I 5 Stelle, su questo hanno fatto la morale a tutti. Tant’è che tutti i parlamentari a 5 stelle avevano firmato questo documento: “Mi pegno a utilizzare sempre un criterio meritocratico nella selezione di qualsiasi posizione o incarico di competenza mia o del futuro gruppo parlamentare utilizzando dove possibile un bando pubblico che preveda la massima trasparenza sui nomi e sui curriculum dei candidati e dei criteri di scelta adottati. Mi impegno inoltre a non selezionare o far selezionare per tali posizioni i miei parenti e affini fino al quarto grado” (Per leggere il documento, clicca qui). Più chiaro di così…
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