M5s, scissione per colpa di Casaleggio? La Stampa: “Nuovo gruppo dopo V-day”
Pubblicato il 18 novembre 2013 16.03 | Ultimo aggiornamento: 18 novembre 2013 16.19
di redazione Blitz
ROMA – Anche i Cinque Stelle sulla via della scissione? E’ quanto racconta Andrea Malaguti sul quotidiano la Stampa, che riporta uno scambio di email al veleno tra i dissidenti del Movimento, scontenti del troppo potere in mano a Gianroberto Casaleggio e pure di Claudio Messora, responsabile della Comunicazione del Movimento al Senato, ormai assurto agli onori del cerchio magico. Secondo quanto scrive Malaguti la scissione potrebbe esserci subito dopo il V-Day. I dissidenti Cinque Stelle si starebbero muovendo e uno di loro, un senatore, ha portato il voluminoso carteggio a Malaguti per dimostrare lo scontento. “Lo so, sembriamo Scelta Civica o il Pdl-Forza Italia, fa male ma è così”, confessa il senatore al giornalista che spiega come l’obiettivo dei dissidenti sia quello di “evitare che il Movimento si trasformi nell’ennesima esperienza autoritaria”.
Nelle email i grillini discutono sulla “piattaforma web” alla quale affidare le proposte di legge immaginate dai cittadini. Uno strumento Messora definisce “poco più di un forum, un mezzo da perfezionare, comunque il primo passo verso una rivoluzione”. Ma quando qualcuno osserva che in questo modo Casaleggio “parcellizza la partecipazione degli elettori e controlla direttamente gli interventi sul blog”, il Capo della Comunicazione M5s risponde: “Le persone di cui voi senatori portate la voce sono (come in ogni partito) icomparabili ai tesserati. La democrazia diretta la fai con chi decide di partecipare attivamente”.
Dinanzi a queste parole si scatena il putiferio: “Questa è l’idea di democrazia diretta a cui pensano Grillo, Casaleggio e il loro caporale sul campo a spese degli italiani”, si lamenta il senatore con Malaguti. Una collega, in una mail si interroga:
“Quanti sono gli attivisti certificati? Circa 400.000. Quanto sono gli elettori M5S? Circa 9 milioni. Quanti sono i cittadini interessati dalle leggi proposte e approvate? Oltre 60 milioni. Siamo un Movimento orizzontale o verticale?”.
Messora risponde:
“Ti rendi conto che i dati sugli attivisti certificati risiedono sui server della Casaleggio? Se non usi la piattaforma integrata come credi che una vostra proposta possa trovare legittimazione?”.
Altro problema è poi quello dello streaming:
”La diretta è Comunicazione, impatta sull’immagine complessiva del Movimento, dunque ricade sotto la giurisdizione non dell’assemblea, ma di Grillo /Casaleggio. Qui rappresentati da me”, scrive Messora.
Ma una senatrice si infiamma:
“ALT!!! Leggo cose inaccettabili. GIURISDIZIONE? Claudio sei sicuro di conoscere il significato dei termini che usi? Se sì, mi giunge nuova la notizia di avere una giurisdizione da parte di Grillo (Casaleggio?) o di chiunque su quello che facciamo”.
Litigano anche sui soldi e i compensi di Messora:
“Claudio, del tuo trattamento economico e del tuo comportamento parleremo con Casaleggio, complice di tutto ciò”.
Si aggiunge un altro:
“Ne parleremo anche con gli attivisti, che già si sono accorti delle ingenti spese del gruppo per il tuo alloggio, oltre che della tua diaria e del tuo compenso fuori dal codice di comportamento”.
Messora si difende:
“Io non ho nulla che non sia trasparente (allega il link con la busta paga), gli attivisti invece si sono accorti dei 1800 euro in un mese e mezzo per abbigliamento e lavanderia e dei 1950 euro di abbigliamento e spese per la campagna elettorale”.
Malaguti scrive che a pranzo i dissidenti già parlano apertamente di un nuovo gruppo. E col V-day alle porte chissà che non scoppi il caos.
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