martedì 19 novembre 2013

L'Italia affonda e Lui, il generale Pound fa il populista con il restituito day. Bene che vada restituiranno 188 mila euro. Ma questo ignorante che rivolge a ignoranti come lui non si rende conto che questo è puro populismo. In Italia paghiamo 100 miliardi di interesse sul debito pubblico ogni anno e lui, l'ignorante internazionale è convinto che con 200 mila euro riparte l'economia. Ma andate affa…...

Restitution day: nuove tensioni nel Movimento 5 Stelle?

di   - 19/11/2013 - L'Agi racconta

Restitution day: nuove tensioni nel Movimento 5 Stelle?
I parlamentari del Movimento Cinque Stelle si apprestano a rendicontarenuovamente le loro spese in vista del prossimo Restitution Day, la cui data dev’essere ancora fissata. In attesa di una decisione in questo senso, i 160 parlamentari del Movimento hanno tempo fino a martedì 26 novembre per mettere insieme scontrini e ricevute. Se n’è parlato nell’assemblea congiunta del Movimento, come ha riportato l’Agi.
Photocredits: LaPresse
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L’OCCASIONE DEL TERZO V-DAY - Certo, come ricorda l’Agi la scadenza, vicina al prossimo V-Day, il terzo della storia del Movimento, che si terrà a Genova il prossimo primo dicembre, potrà essere l’occasione per Beppe Grillo, che parteciperà insieme a Gianroberto Casaleggio, di comunicare quella che sarà la cifra complessiva da restituire, ribadendo come a differenza degli altri esponenti politici, i parlamentari del Movimento restituiscono la diaria in eccesso. Relativamente al V-Day, le donazioni a sostegno dell’iniziativa sono arrivate a quota 188.990 euro grazie alla generosità di 8000 donatori. L’incontro, secondo alcune fonti, non è stato caratterizzato da toni concitati come accaduto nel caso Parentopoli ma sembra che le tensioni non riescano a placarsi. Si parla di una scissione che potrebbe consumarsi dopo il V-Day, ma quest’ipotesi è stata smentita in modo categorico da un senatore dissidente.


SCONTRO TRA LE PARTI - Probabilmente, secondo le stesse fonti, sarebbe più praticabile l’idea di un documento in cui si spiega nero su bianco quelle che sono le perplessità relative ad un clima «vessatorio e ricattatorio», per l’assenza di una democrazia interna e per lo scarso coinvolgimento degli attivisti nel lavoro interno al Parlamento. Il deputato Andrea Cecconi, incluso tra gli integralisti, in un’intervista ha definito gli scissionisti dei «quaquaraqua, finchè non hanno il coraggio di esprimere il loro disappunto anche pubblicamente», mentre per altri parlamentari la soluzione sarebbe solo una:  «Magari se ne andassero, ci farebbero solo un piacere». Nella riunione di ieri sera la polemica ha riguardato anche la legge elettorale. I dissidenti al Senato hanno lamentato poca condivisione dei temi ricevendo una risposta piccata: «Siate piu’ presenti voi agli incontri».

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