P3, rinvio a giudizio per 17 persone
18 novembre 2013
Flavio Carboni, uno degli imputati del processo per la P3
Imputati accusati di aver messo in piedi un'organizzazione segreta per condizionare il funzionamento degli organi costituzionali. Stralciata la posizione di Verdini, Dell'Utri e Cosentino, in attesa della decisione della giunta per le autorizzazioni
Rinvio a giudizio per l'uomo d'affari Flavio Carboni, l'imprenditore Arcangelo Martino, l'ex giudice tributarista Pasquale Lombardi e altre 14 persone coinvolti, a seconda delle posizioni, nell'inchiesta sulla P3 e in altri filoni minori. Lo ha deciso il gup Elvira Tamburelli che ha disposto il processo anche per il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci e l'ex primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone. Il processo avrà inizio il 9 aprile prossimo davanti alla quarta sezione penale del tribunale di Roma.
Accusati di aver tentato di condizionare organi costituzionali - Carboni, Lombardi, Martino e altri 9 imputati sono accusati dalla procura di aver "costituito, organizzato e diretto un'associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti di corruzione, abuso d'ufficio, illecito finanziamento, diffamazione e violenza privata" e caratterizzata "dalla segretezza degli scopi, dell'attività e della composizione del sodalizio e volta a condizionare il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nonché apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali".
Posizione dei parlamenti stralciata in attesa di decisione giunta per le autorizzazioni - Il presidente della Regione Sardegna, dal canto suo, risponde di concorso in abuso d'ufficio assieme a Carboni e a Ignazio Farris perché avrebbe deliberato, su istigazione del primo, la nomina del secondo alla carica di direttore generale dell'Arpa Sardegna, con un ingiusto vantaggio patrimoniale per il nominato e un danno per gli aspiranti alla stessa carica, in violazione della legge vigente. Questo episodio e quello della P3 sono contestati anche al parlamentare del Pdl, Denis Verdini e all'ormai ex senatore Marcello Dell'Utri, la cui posizione, assieme a quella dell'altro politico, Nicola Cosentino, è stata stralciata dal giudice in attesa che la giunta per le autorizzazioni si pronuncia sull'utilizzo delle intercettazioni.
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