martedì 17 settembre 2013

Il ballista Grillo conferma quello che è: un bugiardo.


Beppe Grillo e la mezza bufala dell’orfana, del triciclo e di Equitalia

di   - 17/09/2013 - La storia è vera, ma... manca qualche dettaglio. Ad esempio, come è finita

Beppe Grillo e la mezza bufala dell'orfana, del triciclo e di Equitalia
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Beppe Grillo sul suo blog oggi ha pubblicato un post dal titolo significativo: “Equitalia, pignora il triciclo!”. La storia parla di un’orfana di 7 anni a cuiEquitalia ha mandato una cartella esattoriale di 170 euro. Ecco il testo del messaggio:
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Certo, la storia suona piuttosto strana. Nel senso che sembra “originale” che un erede minorenne si trovi a dover pagare per i debiti di un genitore. Eppure funziona proprio così: manca soltanto, nella storia, la precisazione che si ereditano i debiti del consanguineo solo se si accetta l’eredità, e l’accettazione dell’eredità per quanto riguarda i minori avviene obbligatoriamente con beneficio d’inventario.
LA MEZZA BUFALA DELL’ORFANA E DI EQUITALIA – Ci sono però due cose che Beppe Grillo ha “dimenticato”. La prima è che la storia risale al primo settembre del 2012, ovvero a più di un anno fa: questo è l’articolo dell’Unione Sarda che racconta tutto.
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Una storia vecchia, quindi. Ma non finisce qui.

COM’E’ FINITA LA STORIA 
- Ma soprattutto, la Casaleggio e Associatidimentica di raccontare come è finita la storia. Lo ha raccontato la stessaUnione Sarda in un articolo pubblicato il 16 novembre 2012:
L’Agenzia delle Entrate ha fatto marcia indietro: i conteggi, stando agli atti indirizzati nei giorni scorsi a Giuseppe Rossi, erano sbagliati. Così come non era corretta l’operazione che ha fatto andare su tutte le furie il pensionato savonese: la notifica della cartella esattoriale alla nipote di sette anni. Giuseppe Rossi non ha voglia di ritornare sulla polemica, ma conferma: «Si,in effetti abbiamo ricevuto una lettera firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate che ci dice due cose: i soldi chiesti a mia figlia con due cartelle esattoriali non sono dovuti e la somma già versata,saranno rimborsata. Ci hanno mandato anche i moduli per chiudere la questione». Rossi sorride: «Siamo tranquilli, non ci pignorano più il triciclo e salta anche la transazione da 30 euro». L’esecuzione mobiliare sul giocattolo della bambina è solo un battuta, mentre la proposta di compromesso per mettere fine alla contesa,e stata fatta dal fisco e Rossi l’ha rispedita al mittente. Adesso l’Agenzia delle Entrate di Olbia ha veramente messo la parola fine alla storia. Ancora Rossi: «Guardi, ovviamente non abbiamo protestato perchè ci chiedevano 200 euro.Anche se abbiamo sempre ritenuto questa pretesa priva di presupposti. Il problema è il modo con il quale lo Stato si è rivolto alla mia famiglia, dopo la tragedia di Franco e dei suoi fratelli».
E insomma: era un errore, si trattava di una storia di più di un anno fa ed Equitalia si è scusata per la seccatura arrecata ai nonni della bambina. Per fortuna che c’è Grillo a vigilare sulla qualità dell’informazione in Italia. L’articolo dell’Unione Sarda del 16 novembre:
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1 commento:

Unknown ha detto...

Il ballista generale Pound colpisce ancora.

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