Sergio De Gregorio: "Con il memoriale di Valter Lavitola, Silvio Berlusconi rischia tracollo epocale"
L'Huffington Post | Pubblicato: 15/09/2013 12:37 CEST | Aggiornato: 15/09/2013 12:59 CEST
Valter Lavitola è pronto a parlare e Silvio Berlusconi rischia un "tracollo epocale". Parola del senatore Sergio De Greogrio, che intervistato da Il Fatto Quotidiano, racconta di un nuovo fronte di fuoco che potrebbe aprirsi per il Cavaliere nella settimana in cui la Giunta per le Immunità e le Elezioni dovrebbe decidere sulla sua decadenza.
Lavitola, ora ai domiciliari dopo un lungo e difficile soggiorno in carcere, ora chiede la revoca della misura cautelare. Per ottenerla, secondo il senatore De Gregorio, sarebbe in arrivo "un clamoroso colpo di scena". Il riferimento è al memoriale che l'ex faccendiere ha annunciato due giorni fa di voler consegnare ai magistrati, come confermato oggi da La Stampa. Venti pagine che potrebbero aggiungere nuovi guai giudiziari per il Cavaliere. "Non è più il tempo di quelli che gli corrono diretro (a Berlusconi ndr) per avere soldi in cambio del silenzio. La situazione è senza controllo".
Lavitola, secondo De Gregorio, custodisce importanti verità sull'inchiesta che riguarda l'inchiesta sulla presunta compravendita di senatori che fece cadere il governo di Romano Prodi: "Lui ne sa molto più di me. Faceva parte della task foce del senatore Comincioli buonanima, che era un fedelissimo di Berlusconi".
Ma che cosa può raccontare Lavitola per mettere in difficoltà il Cavaliere? "Nelle intercettazioni di Valter - dice De Gregorio - ci sono riferimenti al petrolio, all'Eni e Scaroni, agli affari con Putin". Quindi il commento: "Io non plaudo mai alle disgrazie altrui, ma Berlusconi avrà un tracollo epocale. A Milano, a Napoli potrebbero pure arrestarlo". E ancora: "La partita è fnita, la valanga è appena iniziata. Che Dio gliela mandi buona".
Le botte in carcere. Nell'intervista De Gregorio si sofferma anche sui racconti fatti da Lavitola della sua detenzione in carcere. "A Poggioreale era in una cella con altre sei o sette persone. Lo picchiavano tutti i giorni". "Poi è stato trasferito a Secondigliano ed è finito con un extracomunitario malato di mente che defecava e spalmava le feci per tutta la cella. E Valter ogni volta puliva". Di cacrcere in carcere, per Lavitola sembra non arrestarsi mai la raffica di botte ricevute. "Lo hanno spostato di nuovo e ha trovate un giovane presunto camorrista, che pure lo picchiava spesso".