MAXI RISARCIMENTO
Lodo, respinto il ricorso di Fininvest contro Cir
Mondadori, solo uno sconto di 23 mln su 564. De Benedetti esulta.Guerra dei 20 anni finita. Marina: «È accanimento».
Ora al Cavaliere non resta che pagare De Benedetti. Con la consolazione di un 'misero' sconticino.
La Cassazione ha respinto il ricorso della Fininvest contro la Cir per il risarcimento del Lodo Mondadori, che rimane confermato con un ritocco al ribasso, untaglio di circa 23 milioni di euro (a cui vanno sommati però gli interessi maturati, che porteranno a circa 60 milioni) sulla cifra liquidata dai giudici pari a 564,2 milioni di euro. Assegno già staccato da Berlusconi nel luglio 2011, ma rimasto congelato fino alla sentenza definitiva della Cassazione del 17 settembre 2013. Silvio ora, dovrà quindi sborsare più di 500 milioni.
La figlia Marina ha sempre attaccato i giudici, parlando di «processo ad personam», promettendo battaglia fino al terzo grado di giudizio. Che ha scritto la parola fine a una guerra lunga 20 anni.
«SILVIO RESPONSABILE DI CORRUZIONE». Per i giudici «il fatto corruttivo è imputabile anche al dott. Berlusconi» e «la valutazione complessiva degli elementi e argomenti di prova risulta correttamente motivata».
DE BENEDETTI: «SCIPPO GRAVE». Carlo De Bendetti ha commentato così: «Prendo atto con soddisfazione che dopo più di 20 anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la Cir subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall'impegnarsi in politica».
La Cassazione ha respinto il ricorso della Fininvest contro la Cir per il risarcimento del Lodo Mondadori, che rimane confermato con un ritocco al ribasso, untaglio di circa 23 milioni di euro (a cui vanno sommati però gli interessi maturati, che porteranno a circa 60 milioni) sulla cifra liquidata dai giudici pari a 564,2 milioni di euro. Assegno già staccato da Berlusconi nel luglio 2011, ma rimasto congelato fino alla sentenza definitiva della Cassazione del 17 settembre 2013. Silvio ora, dovrà quindi sborsare più di 500 milioni.
La figlia Marina ha sempre attaccato i giudici, parlando di «processo ad personam», promettendo battaglia fino al terzo grado di giudizio. Che ha scritto la parola fine a una guerra lunga 20 anni.
«SILVIO RESPONSABILE DI CORRUZIONE». Per i giudici «il fatto corruttivo è imputabile anche al dott. Berlusconi» e «la valutazione complessiva degli elementi e argomenti di prova risulta correttamente motivata».
DE BENEDETTI: «SCIPPO GRAVE». Carlo De Bendetti ha commentato così: «Prendo atto con soddisfazione che dopo più di 20 anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la Cir subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall'impegnarsi in politica».
Accolto soltanto uno dei motivi della difesa
La Suprema Corte, nel verdetto depositato dalla terza sezione civile e relativa all'udienza dello scorso giugno, ha accolto solo, e in parte, uno dei motivi della difesa Fininvest, il 13esimo, inerente il reclamo per l'eccessiva valutazione delle azioni del gruppo l'Espresso.
Sul punto i supremi giudici hanno «cassato senza rinvio il capo della sentenza di Appello contenente la liquidazione del danno in via equitativa, come stimata nella misura del 15% del danno patrimoniale già liquidato».
A CIR ALTRI 900 MILA EURO. Non solo: a favore della Cir, la Cassazione ha anche liquidato 900.200 euro per le spese del giudizio di terzo grado.
E la cifra poteva essere pari al doppio se la Suprema Corte non avesse deciso di dimezzarle per «la complessità e la novità delle questioni trattate e l'accoglimento di uno dei 15 motivi di ricorso della Fininvest».
Queste le ragioni che hanno indotto il collegio a disporre «la compensazione per la metà» delle spese.
A Silvio poteva anche andare peggio, insomma. Il verdetto è stato firmato dal presidente del collegio della terza sezione civile, Francesco Trifone, e dal consigliere Giacomo Travaglino.
DE BENEDETTI VOLA SUBITO IN BORSA. Dopo la sentenza Cir ha spiccato il volo sui listini di Piazza Affari.
Il titolo della holding che fa capo alla famiglia De Benedetti ha guadagnato il 6,28% a 1,21 euro. Mondadori, non direttamente coinvolta in quanto la cifra di 564,2 milioni di euro deve essere pagata dalla controllante Fininvest, ha ceduto l'1,04% a 1,05 euro. Analogo il discorso per Mediaset (-0,12% a 3,4 euro).
LE REAZIONI NEL PDL. E volano anche parole grosse nel Pdl. Per il coordinatore del partito Sandro Bondi «la sentenza della Cassazione conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro: nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti».
Luca D’Alessandro non resta a guardare: «Può un popolo intero di milioni di persone assistere inerme e silenzioso di fronte a questo golpe rosso? Può il partito che si riconosce in Silvio Berlusconi, nella sua storia di imprenditore e statista, nella sua leadership, nel suo carisma, nei suoi ideali di libertà e democrazia, fare finta di nulla e camminare a fianco di coloro che stanno tramando e operando per vederlo morto?».
Sul punto i supremi giudici hanno «cassato senza rinvio il capo della sentenza di Appello contenente la liquidazione del danno in via equitativa, come stimata nella misura del 15% del danno patrimoniale già liquidato».
A CIR ALTRI 900 MILA EURO. Non solo: a favore della Cir, la Cassazione ha anche liquidato 900.200 euro per le spese del giudizio di terzo grado.
E la cifra poteva essere pari al doppio se la Suprema Corte non avesse deciso di dimezzarle per «la complessità e la novità delle questioni trattate e l'accoglimento di uno dei 15 motivi di ricorso della Fininvest».
Queste le ragioni che hanno indotto il collegio a disporre «la compensazione per la metà» delle spese.
A Silvio poteva anche andare peggio, insomma. Il verdetto è stato firmato dal presidente del collegio della terza sezione civile, Francesco Trifone, e dal consigliere Giacomo Travaglino.
DE BENEDETTI VOLA SUBITO IN BORSA. Dopo la sentenza Cir ha spiccato il volo sui listini di Piazza Affari.
Il titolo della holding che fa capo alla famiglia De Benedetti ha guadagnato il 6,28% a 1,21 euro. Mondadori, non direttamente coinvolta in quanto la cifra di 564,2 milioni di euro deve essere pagata dalla controllante Fininvest, ha ceduto l'1,04% a 1,05 euro. Analogo il discorso per Mediaset (-0,12% a 3,4 euro).
LE REAZIONI NEL PDL. E volano anche parole grosse nel Pdl. Per il coordinatore del partito Sandro Bondi «la sentenza della Cassazione conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro: nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti».
Luca D’Alessandro non resta a guardare: «Può un popolo intero di milioni di persone assistere inerme e silenzioso di fronte a questo golpe rosso? Può il partito che si riconosce in Silvio Berlusconi, nella sua storia di imprenditore e statista, nella sua leadership, nel suo carisma, nei suoi ideali di libertà e democrazia, fare finta di nulla e camminare a fianco di coloro che stanno tramando e operando per vederlo morto?».
Martedì, 17 Settembre 2013
1 commento:
E io pago! E io pago!
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