VERDETTO
Insulti a Kyenge, l'ex Lega Valandro condannata
L'ex Lega ne aveva invocato lo stupro. Pena di 13 mesi. Lei piange in tribunale.
Non sono servite a nulla le lacrime versatementre dava la sua versione di quel 13 giugno in cui, attraverso Facebook, invocò lo stupro nei confronti del ministro Cécile Kyenge.
Dolores Valandro, ex consigliere di quartiere della Lega Nord a Padova, già espulsa dal suo partito proprio in seguito a quell'episodio, è stata condannata a un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) e all'interdizione per tre anni dai pubblici uffici.
SENTENZA LAMPO. La sentenza è stata letta il 17 luglio dal presidente del collegio giudicante del tribunale di Padova.Valandro era imputata di istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali.
Durante la sua deposizione, Valandro aveva detto di essere pentita: «Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un'altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia. È stato un attimo di impulsività perché non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donne perpetrati dagli italiani».
Secondo le parole dell'ex leghista, non c'era alcun intento razzista in quella frase contro il ministro, «ma è stato un impulso perché non ha detto alcuna parola nei confronti di queste povere donne».
Dolores Valandro, ex consigliere di quartiere della Lega Nord a Padova, già espulsa dal suo partito proprio in seguito a quell'episodio, è stata condannata a un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) e all'interdizione per tre anni dai pubblici uffici.
SENTENZA LAMPO. La sentenza è stata letta il 17 luglio dal presidente del collegio giudicante del tribunale di Padova.Valandro era imputata di istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali.
Durante la sua deposizione, Valandro aveva detto di essere pentita: «Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un'altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia. È stato un attimo di impulsività perché non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donne perpetrati dagli italiani».
Secondo le parole dell'ex leghista, non c'era alcun intento razzista in quella frase contro il ministro, «ma è stato un impulso perché non ha detto alcuna parola nei confronti di queste povere donne».
Mercoledì, 17 Luglio 2013
1 commento:
ma come può pronunciare parole così una persona senza vergognarsi?
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