FINANZE
Papa Francesco istituisce una commissione per tagliare le spese
Dopo lo Ior, nel mirino di Bergoglio la struttura economica del Vaticano. Incaricati sette uomini e una donna.
Una commissione ad hoc con il compito di «raccogliere informazioni, riferire al papa e cooperare con il Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede». Ad istituirla è stato lo stesso Bergoglio il 19 luglio con un documento chirografo, cioè autografo, dopo quella che ha l'arduo compito di riformare lo Ior, la banca vaticana.
TRASPARENZA E RISPARMIO. L'obiettivo è quello di semplificare e razionalizzazione le attività della Santa Sede «offrendo il supporto tecnico della consulenza specialistica ed elaborando soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l'amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario, ad assicurare una corretta applicazione dei principi contabili ed a garantire assistenza sanitaria e previdenza sociale a tutti gli aventi diritto».
SETTE UOMINI E UNA DONNA. Gli otto saggi, un ecclesiastico, sette laici, tra cui una donna, una italiana di origine egiziana Francesca Immacolata Chaouqui, devono monitorare tutte le amministrazioni economiche vaticane e riferire in prima istanza al papa e collaborare sia con i 15 cardinali del consiglio economico della Santa Sede che con la commissione degli otto cardinali guidata dal cardinale Raffaele Farina che studia un progetto di riforma della Curia.
INIZIO LAVORI IL 29 LUGLIO. L'inizio dei lavori per il nuovo organismo è previsto per il 29 luglio, al rientro del papa dal viaggio in Brasile. I membri della commissione, tutti nominati da Francesco, sono esperti delle materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative. A parte il segretario mons. Lucio Angel Vallejo Balda, i membri sono tutti laici, a partire dal presidente, Joseph Zahra, maltese, un economista che ha ricoperto diversi incarichi amministrativi sia in patria che all'estero. L'unica donna è esperta nel campo della gestione e comunicazione aziendale. Oltre a presidente, segretario e alla signora Chaouqui, gli altri componenti la commissione sono il francese Jean-Baptist de Franssu, lo spagnolo Enrique Llano, il tedesco Jochen Messemer, il francese Jean Videlain-Sevestre e George Yeo, che proviene da Singapore. Il presidente Zahara e il commissario Messemer ricoprono già l'incarico di revisori internazionali della prefettura degli Affari economici della Santa Sede.
TRASPARENZA E RISPARMIO. L'obiettivo è quello di semplificare e razionalizzazione le attività della Santa Sede «offrendo il supporto tecnico della consulenza specialistica ed elaborando soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l'amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario, ad assicurare una corretta applicazione dei principi contabili ed a garantire assistenza sanitaria e previdenza sociale a tutti gli aventi diritto».
SETTE UOMINI E UNA DONNA. Gli otto saggi, un ecclesiastico, sette laici, tra cui una donna, una italiana di origine egiziana Francesca Immacolata Chaouqui, devono monitorare tutte le amministrazioni economiche vaticane e riferire in prima istanza al papa e collaborare sia con i 15 cardinali del consiglio economico della Santa Sede che con la commissione degli otto cardinali guidata dal cardinale Raffaele Farina che studia un progetto di riforma della Curia.
INIZIO LAVORI IL 29 LUGLIO. L'inizio dei lavori per il nuovo organismo è previsto per il 29 luglio, al rientro del papa dal viaggio in Brasile. I membri della commissione, tutti nominati da Francesco, sono esperti delle materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative. A parte il segretario mons. Lucio Angel Vallejo Balda, i membri sono tutti laici, a partire dal presidente, Joseph Zahra, maltese, un economista che ha ricoperto diversi incarichi amministrativi sia in patria che all'estero. L'unica donna è esperta nel campo della gestione e comunicazione aziendale. Oltre a presidente, segretario e alla signora Chaouqui, gli altri componenti la commissione sono il francese Jean-Baptist de Franssu, lo spagnolo Enrique Llano, il tedesco Jochen Messemer, il francese Jean Videlain-Sevestre e George Yeo, che proviene da Singapore. Il presidente Zahara e il commissario Messemer ricoprono già l'incarico di revisori internazionali della prefettura degli Affari economici della Santa Sede.
Riformare anche al Governatorato, da cui dipendono i Musei vaticani
La commissione sarà sciolta quando il papa riterrà conclusa la sua funzione e in quella occasione dovrà depositare l'intero archivio cartaceo e digitale. Le competenze della commissione sono esclusivamente tecniche e le amministrazioni su cui deve riferire, ha spiegato il portavoce vaticano Federico Lombardi, «continuano ovviamente a funzionare, seguono le loro procedure, mantengono il proprio potere e le proprie responsabilità».
Interpellato dai giornalisti sui rapporti tra il nuovo organismo e la commissione sullo Ior che il papa ha istituito a fine giugno, padre Lombardi ha osservato che «lo Ior è una cosa molto specifica».
NO ALLO SPRECO DI RISORSE. Oltretevere però non esiste soltanto l'Istituto per le Opere di Religione. Anche l'Apsa, Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, fa investimenti e gestisce una notevole quantità di beni. Per non parlare poi del Governatorato, che si occupa della vita quotidiana del piccolo Stato della Città del Vaticano e dunque degli appalti per la manutenzione, la costruzione, la gestione degli impianti.
Proprio le necessità di razionalizzare la gestione delle spese, di non sprecare risorse che potrebbero essere meglio impegnate e di non tollerare appalti pagati a prezzi superiori al dovuto ha reso necessaria questa indagine. Oltre all'Apsa e al Governatorato, dal quale dipendono anche i Musei Vaticani, c'è la gestione degli immobili della Congregazione di Propaganda Fide.
Interpellato dai giornalisti sui rapporti tra il nuovo organismo e la commissione sullo Ior che il papa ha istituito a fine giugno, padre Lombardi ha osservato che «lo Ior è una cosa molto specifica».
NO ALLO SPRECO DI RISORSE. Oltretevere però non esiste soltanto l'Istituto per le Opere di Religione. Anche l'Apsa, Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, fa investimenti e gestisce una notevole quantità di beni. Per non parlare poi del Governatorato, che si occupa della vita quotidiana del piccolo Stato della Città del Vaticano e dunque degli appalti per la manutenzione, la costruzione, la gestione degli impianti.
Proprio le necessità di razionalizzare la gestione delle spese, di non sprecare risorse che potrebbero essere meglio impegnate e di non tollerare appalti pagati a prezzi superiori al dovuto ha reso necessaria questa indagine. Oltre all'Apsa e al Governatorato, dal quale dipendono anche i Musei Vaticani, c'è la gestione degli immobili della Congregazione di Propaganda Fide.
Venerdì, 19 Luglio 2013
1 commento:
Adesso si che si cambia.
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