Ruby bis: 7 anni a Fede e Mora, 5 a Minetti
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Condanna in primo grado a sette anni per Emilio Fede e Lele Mora e a cinque anni per Nicole Minetti. Sono queste le decisioni della quinta sezione penale del Tribunale di Milano nell'ambito del processo "Ruby bis" in cui i tre erano accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Il pm Pietro Forno e Antonio Sangermano al termine della requisitoria avevano chiesto sette anni per tutti e tre gli imputati.
Fede è stato assolto dall'accusa di induzione alla prostituzione minorile in relazione al processo Ruby bis per non aver commesso il fatto. Al giornalista veniva contestato invece il favoreggiamento, in sostanza, il fatto di aver portato Ruby alle cene di Arcore.
Lele Mora è l'unico dei tre imputati del processo Ruby bis ad essere stato condannato dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano per tutti i reati contestati. L'ex agente dei vip è stato quindi condannato per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. A Mora, che pure non era questo pomeriggio in aula per la lettura della sentenza, sono state concesse però le attenuanti generiche per il comportamento tenuto durante il processo e per aver partecipato a buona parte delle udienze. Per questo alla fine la condanna è stata equivalente a quella stabilita per Fede.
I giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano presieduti da Annamaria Gatto, hanno condannato Emilio Fede e Lele Mora anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da da incarichi e servizi che hanno a che fare con minori. Mentre per Nicole Minetti è stata decisa l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni.
MINETTI, STUPEFATTA DA PENA ECCESSIVANicole Minetti è «stupefatta per la pena eccessiva» cui è stata condannata nell'ambito del processo Ruby bis. Lo hanno riferito i suoi legali dopo averla sentita al telefono, dal momento che l'ex consigliere regionale della Lombardia non era presente in aula per la lettura della sentenza. Minetti è stata condannata a cinque anni di reclusione. «È stata fatta giustizia a tre quarti, ne manca uno», ha detto uno degli avvocati di Nicole Minetti, Pasquale Pantano, uscendo dall'aula del tribunale di Milano. «Noi ambivamo all'assoluzione. Rimane lo strano reato di favoreggiamento, tutto il resto - ha spiegato - è andato a carico degli altri. Non capisco la ragione dei cinque anni di reclusione, dal momento che da tre capi su quattro è stata assolta e che il favoreggiamento è un reato più leggero».
LEGALE FEDE, LUI VERA VITTIMA DI QUESTO PROCESSOEmilio Fede «è la vittima di questo processo». È il commento che, subito dopo la condanna a sette anni nell'ambito del procedimento Ruby bis, arriva dal legale del giornalista, Alessandra Guarini. «Fede è la vittima di chi in questo processo ha mentito e ho già avuto mandato di assumere tutte le iniziative necessarie per arrivare alla verità. Faremo senz'altro appello - ha concluso - e valuteremo se fare una segnalazione a nostra volta all'autorità giudiziaria».
ATTI BERLUSCONI IN PROCURA PER FALSA TESTIMONIANZA
I giudici di Milano hanno inoltre disposto la trasmissione alla procura degli atti di una serie di soggetti tra cui Silvio Berlusconi, Nicolo' Ghedini e Piero Longo (oltre alla stessa Ruby) per valutare eventuali ipotesi di reato in relazione alle indagini difensive fatte. Il giudice Anna Maria Gatto ha spiegato, in particolare, di riferirsi alla riunione convocata da Berlusconi il 15 gennaio 2011 ad Arcore alla presenza di tutte le ragazze protagoniste dei 'festini' (che poi sarebbero state chiamate a testimoniare nei due processi Ruby). Ora spetta agli inquirenti della procura di Milano valutare la sussistenza di eventuali fattispecie di reato.
Fede è stato assolto dall'accusa di induzione alla prostituzione minorile in relazione al processo Ruby bis per non aver commesso il fatto. Al giornalista veniva contestato invece il favoreggiamento, in sostanza, il fatto di aver portato Ruby alle cene di Arcore.
Lele Mora è l'unico dei tre imputati del processo Ruby bis ad essere stato condannato dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano per tutti i reati contestati. L'ex agente dei vip è stato quindi condannato per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. A Mora, che pure non era questo pomeriggio in aula per la lettura della sentenza, sono state concesse però le attenuanti generiche per il comportamento tenuto durante il processo e per aver partecipato a buona parte delle udienze. Per questo alla fine la condanna è stata equivalente a quella stabilita per Fede.
I giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano presieduti da Annamaria Gatto, hanno condannato Emilio Fede e Lele Mora anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da da incarichi e servizi che hanno a che fare con minori. Mentre per Nicole Minetti è stata decisa l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni.
MINETTI, STUPEFATTA DA PENA ECCESSIVANicole Minetti è «stupefatta per la pena eccessiva» cui è stata condannata nell'ambito del processo Ruby bis. Lo hanno riferito i suoi legali dopo averla sentita al telefono, dal momento che l'ex consigliere regionale della Lombardia non era presente in aula per la lettura della sentenza. Minetti è stata condannata a cinque anni di reclusione. «È stata fatta giustizia a tre quarti, ne manca uno», ha detto uno degli avvocati di Nicole Minetti, Pasquale Pantano, uscendo dall'aula del tribunale di Milano. «Noi ambivamo all'assoluzione. Rimane lo strano reato di favoreggiamento, tutto il resto - ha spiegato - è andato a carico degli altri. Non capisco la ragione dei cinque anni di reclusione, dal momento che da tre capi su quattro è stata assolta e che il favoreggiamento è un reato più leggero».
LEGALE FEDE, LUI VERA VITTIMA DI QUESTO PROCESSOEmilio Fede «è la vittima di questo processo». È il commento che, subito dopo la condanna a sette anni nell'ambito del procedimento Ruby bis, arriva dal legale del giornalista, Alessandra Guarini. «Fede è la vittima di chi in questo processo ha mentito e ho già avuto mandato di assumere tutte le iniziative necessarie per arrivare alla verità. Faremo senz'altro appello - ha concluso - e valuteremo se fare una segnalazione a nostra volta all'autorità giudiziaria».
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I giudici di Milano hanno inoltre disposto la trasmissione alla procura degli atti di una serie di soggetti tra cui Silvio Berlusconi, Nicolo' Ghedini e Piero Longo (oltre alla stessa Ruby) per valutare eventuali ipotesi di reato in relazione alle indagini difensive fatte. Il giudice Anna Maria Gatto ha spiegato, in particolare, di riferirsi alla riunione convocata da Berlusconi il 15 gennaio 2011 ad Arcore alla presenza di tutte le ragazze protagoniste dei 'festini' (che poi sarebbero state chiamate a testimoniare nei due processi Ruby). Ora spetta agli inquirenti della procura di Milano valutare la sussistenza di eventuali fattispecie di reato.
1 commento:
Povera Italia.
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