sabato 1 giugno 2013

Uno di questi giorni se la prende anche con se stesso.


Perché Beppe Grillo ce l’ha con la Gabanelli, Rodotà e Floris

di   - 01/06/2013 - La lista di proscrizione del MoVimento 5 Stelle si allunga. Vediamo perché

Perché Beppe Grillo ce l'ha con la Gabanelli, Rodotà e Floris
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“Non ce l’ho con i giornalisti ma non dimentico niente. Un giorno gli faremo un c… cosi’. Faremo i conti con i Floris e i Ballarò ma anche con il Rodotà’ e la Gabanelli, quelli che ci si sono rivoltati contro”. Beppe Grillo ha evidentemente il dente avvelenato, se durante il comizio a Mascalucia nel catanese arriva a confondere il giurista Stefano Rodotà con i giornalistiMilena Gabanelli e Giovanni Floris, mettendo tutti in un unico calderone e minacciando di farci i conti per un servizio televisivo.
GRILLO CONTRO FLORIS, RODOTA’, GABANELLI – In effetti il Semplice Portavoce del MoVimento 5 Stelle usa un linguaggio quantomeno curioso per spiegare la sua posizione: “rivoltarsi contro”; di solito è quello che fanno i cani contro i padroni, o ciò che fanno in generale gli ingrati. E’ come se nella sua testa soltanto fare un servizio sul MoVimento 5 Stelle e i soldi significhi essere ostili nei suoi confronti. Una logica che lo accomuna a tanti altri poltici, sempre ostili nei confronti dei giornalisti che li criticano o raccontano notizie a loro sgradite, tanto da immaginarne la partecipazione a chissà quali complotti. Grillo non sembra capire che inviare messaggi così aggressivi nei confronti di personalità che nel MoVimento 5 Stelle godono di stima e fiducia porta all’isolamento dei grillini (e quello magari è un effetto sicuramente voluto) ma anche, e soprattutto, a farsi percepire come ostile anche a chi ha votato per lui. Un modo piuttosto strano per raggiungere quel 51% che aveva sbandierato come obiettivo finale.
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(credit foto: Livesicilia)
I LITIGI CON FLORIS -Con Giovanni Floris non c’è mai stato feeling e nessuno ha fatto nulla per nasconderlo: in effetti la trasmissione Rai ha cominciato con il botto nei confronti dei grillini, mettendo alla berlina il deputato che ha parlato di microchip sottopelle e controllo della popolazione, quel Paolo Bernini che venne poi difeso dagli altri deputati successivamente, quando una troupe di Ballarò venne cacciata in malo modo da una riunione dei Cittadini. In seguito, ci fu la litigata con l’inviata di Alessandro Di Battista e Carla Ruocco, che accusarono la trasmissione di Raitre di non dire la verità sugli stipendi dei grillini in un video che spopolò su Youtube senza però essere trasmesso da Ballarò.
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IL PROBLEMA CON LA GABANELLI – Milena Gabanelli è un colpo al cuore per Grillo. La conduttrice di Report aveva infatti vinto le Quirinarie e poi rifiutato, ma con belle parole nei confronti dei grillini, la candidatura alla presidenza della Repubblica. Ma poi Sabrina Giannini, firma di punta della trasmissione, all’interno di un lunghissimo servizio sui finanziamenti ai partiti da parte dei privati (nel quale si raccontavano molte pesanti realtà del Partito Democratico), aveva osato parlare anche del metodo di finanziamento del MoVimento 5 Stelle. E la Gabanelli aveva rivolto due domande a Grillo. La prima era se i proventi del blog, che è house organ del MoVImento, andassero a finanziare la struttura di Grillo (la risposta è arrivata: no). La seconda è stata la richiesta di vedere le fatture delle spese dello Tsunami Tour, fin lì rendicontate in maniera piuttosto grezza dal MoVimento (con alcune particolarità come le spese legali e fiscali, il maggior esborso della campagna). A questa domanda non è mai arrivata risposta, ma in compesno un senatore grillino aveva minacciato la Giannini di querela per la sua apparizione a TvTalk, sempre su Raitre.
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IL TRADIMENTO DI RODOTA’ – Per Rodotà, invece, il racconto si è fatto via via più complesso.Il professore aveva accettato con entusiasmo la candidatura al Quirinale, portata poi avanti dal MoVimento in quella che è sembrata la migliore campagna parlamentare dei grillini dall’approdo in Parlamento. Anche qui, con una furberia: i numeri dei votanti e il numero di voti ricevuto da Rodotà è stato tenuto “nascosto” fino al voto per il Quirinale, allo scopo di non far sapere che il professore aveva ricevuto appena 4mila voti, e potendolo così spacciare per “il candidato della rete”. Il giurista comunque aveva costruito molti legami con i grillini, e sembrava destinato a diventare anche dopo parte attiva nei confronti del MoVimento, che poteva così fregiarsi della collaborazione di una personalità di indubbia competenza nelle prossime battaglie. Senza contare che il suo nome poteva tornare buono anche in occasioni successive per altre nomine, visto che è sicuramente autorevolissimo e in grado di ricoprire incarichi di qualsiasi tipo.
IL PROFESSORE E IL CORRIERE – Ma il professore ha evidentemente commesso un errore. Ha parlato con il Corriere della Sera delle iniziative grilline, criticando la strategia di Grillo e Casaleggio:
Per Grillo è colpa degli elettori. 
«L’ho sentita troppe volte questa frase. Elettori immaturi, che non capiscono. Si dice quando si vuole sfuggire a un’analisi. Ma erano gli stessi elettori che li hanno votati alle Politiche. È una reazione emotiva, una spiegazione che non spiega nulla».
La «verginità» politica è nel dna dei 5 Stelle. 
«Non homai creduto al valore dell’inesperienza, che rivendicano come verginità dalle compromissioni. Io ci misi molti mesi a imparare. Il Parlamento richiede competenza. So che stanno cercando di rimediare con bravi consulenti ».
E ora? 
«Ora Grillo e Casaleggio devono rendersi conto che siamo entrati in una fase nuova e che quello che ha determinato il successo non è un ingrediente che può essere replicato all’infinito. Per esempio: alle Europee cosa faranno? Una campagna fortemente antieuropeista, come Berlusconi? Sarebbe un rischio enorme. Cresce enormemente la responsabilità della sinistra».
Per Grillo le parole di Rodotà erano funzionali a portare il MoVimento 5 Stelle: di qui la scomunica di un paio di giorni fa, con la definizione di “ottuagenario” fatto rinascere dalla rete – una locuzione che lo stesso professore aveva usato con Grillo al telefono -e “sbrinato di fresco”: secondo il Semplice Portavoce, Rodotà stava brigando per portare i grillini a sinistra, contro le volontà sue e di Casaleggio che hanno sempre tenuto la barra al centro e la critica nei confronti sia del Partito Democratico che del Popolo delle Libertà.

GLI ALTRI COLPEVOLI
 – Durante il comizio Grillo lancia i suoi strali anche contro La7 colpevole di “stare preconfenzionando un servizio ad hoc contro di me, anche contro di noi. Tornino tra la gente, parlino di cose concrete, dicano la verita’. Non siamo noi a dovere andare in televisione. Comunque, abbiamo persone preparate che andranno in televisione”. Del resto, prosegue, “gli altri non hanno nulla da dire. Guardate Berlusconi: e’ un uomo malato, e’ giallo, e’ polvere… basta parlare con lui”. I mezzi di informazione, piuttosto, “dicano che mentre gli altri discutono di come gestire i soldi, noi abbiamo deciso di non gestirli, li abbiamo dati indietro. Siamo nati il 4 ottobre di tre anni fa e siamo i primi francescani d’Italia, prima del Papa. Siamo giovani e stiamo crescendo, non si possono paragonare le politiche con le elezioni amministrative”.

1 commento:

Unknown ha detto...

Vai con il liscio.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...