Mentre i dati delle elezioni amministrative vanno consolidandosi c'è un'analisi che si può già fare: si riafferma il bipolarismo Pd Pdl. Dopo l'ubriacatura grillina alle ultime politiche con un sistema politico diviso in tre, ora sembra che si sia tornati al "vecchio" duopolio. Quantomeno a livello locale. Per capire basta guardare nel dettaglio i risultati (seppur parziali) dei 16 capoluoghi di provincia chiamati in questo weekend alle urne. In uno, Vicenza, si riconferma il candidato uscente Achille Variati, negli altri 15 si andrà ad una lotta a due. E sarà una sfida esclusiva centro sinistra centro destra. Con alcune piccole distinzioni: in due comuni del Nord (Treviso e Lodi) i due candidati, seppur appoggiati anche dai berluscones, hanno il marchio leghista.
E dunque i dati ballottaggio a Roma tra lo sfidante del Pd Ignazio Marino e il sindaco uscente del Pdl Gianni Alemanno, ballottaggio anche a Brescia (con un testa a testa tra il sindaco uscente, Adriano Paroli del Pdl e il candidato del Pd Emilio Del Bono), così come a Treviso, dove l'ex 'sindaco sceriffo' di 84 anni, Giancarlo Gentilini, sostenuto da Pdl, Lega e liste civiche è sotto l'avversario Giovanni Manildo, del centrosinistra. Ballottaggio probabile anche ad Ancona.
Un ballottaggio a Siena, dove è in testa il candidato del centrosinistra Bruno Valentini, con quasi il 40% dei consensi. A distanza il candidato del centrodestra con il 24,2%.
La vittoria di Bersani su Grillo Le regionali in Friuli Venezia Giulia ne hanno dato un assaggio: era il 22 aprile e fu tonfo del Movimento 5 stelle che passò dal 27 per cento delle politiche al 13 per cento. A poco più di un mese di distanza lo stesso segnale arriva dalle comunali di Roma, dove il M5s piomba al 13,5 per cento secondo le prime proiezioni. (continua a leggere l'articolo di Angela Mauro)
La polemica sul Derby L'astensionismo ai massimi storici nel voto romano avvia la polemica sulle cause della disaffezione dalla urne. La politica si interroga, qualcuno come Gianni Alemanno guarda al derby come possibile fattore di disturbo: "'Non e' stato determinante -dice il sindaco uscente - ma ha contribuito a creare un clima di distrazione". Una teoria che scatena la reazione del candidato grillino Marcello De Vito: "Roma Lazio non ha inciso sul voto, non e' sicuramente tra le motivazioni del non voto".