Grillo: «Rodotà miracolato dalla Rete»
Il giurista critica Beppe. Lui: «Ottuagenario salvato dal web». Ma alcuni lettori non ci stanno. M5s spaccato in Sicilia.
Sembra passata un'eternità dai giorni in cui il Movimento 5 stelle osannava Stefano Rodotà e lo candidava per il Quirinale.
Il giurista non l'ha mandata a dire a Beppe Grillo, criticando la sua scelta diprendersela con gli elettori per i cattivi risultati ottenuti alle amministrative, e il leader genovese ha risposto per le rime, mentre il Movimento rischia di spaccarsi in Sicilia.
«CONFINATO IN UN MAUSOLEO». «Un ottuagenario miracolato dalla Rete», l'ha definito Grillo, proprio nel giorno in cui Rodotà ha compiuto 80 anni, «sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra», ha scritto esprimendo «sincero stupore» nel vedere proprio lui «in prima fila» tra i «maestrini dalla penna rossa» che hanno criticato il M5s.
Il giurista calabrese ha preferito non commentare: «Capisco cosa mi vuole chiedere, ma non ho niente da dire», ha detto a un giornalista che lo ha contattato al telefono. «Non commento, non è nel mio stile».
«Dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche, c'è un fiorire di maestrini dalla penna rossa», ha attaccato il leader del Movimento.
«USCITI DAI FREEZER DOPO 20 ANNI DI BATOSTE». «Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo 20 anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c'è differenza».
Quindi Grillo ha rincarato la dose: «Vedono la pagliuzza negli occhi del M5s, pagliuzza che spesso non c'è neppure, e non hanno coscienza della trave su cui sono appoggiati».
«CIVATI È TANTO BUONINO». L'ex comico non ha fatto nomi, ma attraverso allusioni e soprannomi è possibile riconoscere tra i politici bersaglio del suo duro attacco Stefano Rodotà e Nichi Vendola, Pier Luigi Bersani, Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e anche Matteo Renzi e Pippo Civati.
Di quest'ultimo, deputato del Pd che 'dialoga' con i 'grillini', Grillo ha voluto ricordare «che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto».
Il giurista non l'ha mandata a dire a Beppe Grillo, criticando la sua scelta diprendersela con gli elettori per i cattivi risultati ottenuti alle amministrative, e il leader genovese ha risposto per le rime, mentre il Movimento rischia di spaccarsi in Sicilia.
«CONFINATO IN UN MAUSOLEO». «Un ottuagenario miracolato dalla Rete», l'ha definito Grillo, proprio nel giorno in cui Rodotà ha compiuto 80 anni, «sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra», ha scritto esprimendo «sincero stupore» nel vedere proprio lui «in prima fila» tra i «maestrini dalla penna rossa» che hanno criticato il M5s.
Il giurista calabrese ha preferito non commentare: «Capisco cosa mi vuole chiedere, ma non ho niente da dire», ha detto a un giornalista che lo ha contattato al telefono. «Non commento, non è nel mio stile».
«Dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche, c'è un fiorire di maestrini dalla penna rossa», ha attaccato il leader del Movimento.
«USCITI DAI FREEZER DOPO 20 ANNI DI BATOSTE». «Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo 20 anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c'è differenza».
Quindi Grillo ha rincarato la dose: «Vedono la pagliuzza negli occhi del M5s, pagliuzza che spesso non c'è neppure, e non hanno coscienza della trave su cui sono appoggiati».
«CIVATI È TANTO BUONINO». L'ex comico non ha fatto nomi, ma attraverso allusioni e soprannomi è possibile riconoscere tra i politici bersaglio del suo duro attacco Stefano Rodotà e Nichi Vendola, Pier Luigi Bersani, Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e anche Matteo Renzi e Pippo Civati.
Di quest'ultimo, deputato del Pd che 'dialoga' con i 'grillini', Grillo ha voluto ricordare «che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto».
Movimento diviso tra pro e contro Grillo
Tommaso Currò, deputato del M5s, ha preferito non commentare il post di Grillo.
Netta presa di distanze invece di Ares Prodani: «Dopo la Gabanelli, oggi tocca all' 'ottuagenario resuscitato dalla rete'. Guardando la lista delle Quirinarie il prossimo potrebbe essere Gino Strada.Non mi riconosco in quelle parole», ha scritto sulla sua pagina Facebook.
«IL NOSTRO MEGAFONO». In difesa dell'ex comico si sono schierati Riccardo Nuti e Riccardo Fraccaro: «Grillo resta il nostro megafono e ci stupisce che qualcuno si stupisca ancora del suo linguaggio. Se c'è qualcuno che ha fatto un passo falso quello è Rodotà. Il linguaggio di Grillo non cancella né offusca quello che facciamo in parlamento ma per quanto riguarda Rodotà non rinneghiamo la scelta che abbiamo fatto per il Qurinale. Rodotà non è un nostro attivista ma abbiamo fatto le Quirinarie e quella scelta la rispettiamo. Non è che per questo non lo candidiamo più».
Anche Manlio Di Stefano ha assolto il leader su Facebook: «Chi vede questo post contro Rodotà è un pochetto miope».
FANTINATI: «NON PRENDIAMO LEZIONI DAL PD». Mattia Fantinati ha invece risposto alle critiche del Pd: «Fino a qualche settimana fa corteggiava Grillo e noi parlamentari insistentemente per formare un governo insieme a loro. Ora, improvvisamente, prendono a pretesto Rodotà, che neppure hanno votato per la presidenza della Repubblica, per attaccarci. È ovvio che c'è premeditazione e cattiva fede».
Il deputato del M5s ha espresso il suo punto di vista in una nota. «Il Pd e tutti gli altri partiti farebbero bene a occuparsi di cose serie. Ieri ne hanno avuto occasione alla Camera per abrogare il Porcellum ma non l'hanno fatto. Quindi non possiamo certo accettare da loro lezioni su come comportarci».
Netta presa di distanze invece di Ares Prodani: «Dopo la Gabanelli, oggi tocca all' 'ottuagenario resuscitato dalla rete'. Guardando la lista delle Quirinarie il prossimo potrebbe essere Gino Strada.Non mi riconosco in quelle parole», ha scritto sulla sua pagina Facebook.
«IL NOSTRO MEGAFONO». In difesa dell'ex comico si sono schierati Riccardo Nuti e Riccardo Fraccaro: «Grillo resta il nostro megafono e ci stupisce che qualcuno si stupisca ancora del suo linguaggio. Se c'è qualcuno che ha fatto un passo falso quello è Rodotà. Il linguaggio di Grillo non cancella né offusca quello che facciamo in parlamento ma per quanto riguarda Rodotà non rinneghiamo la scelta che abbiamo fatto per il Qurinale. Rodotà non è un nostro attivista ma abbiamo fatto le Quirinarie e quella scelta la rispettiamo. Non è che per questo non lo candidiamo più».
Anche Manlio Di Stefano ha assolto il leader su Facebook: «Chi vede questo post contro Rodotà è un pochetto miope».
FANTINATI: «NON PRENDIAMO LEZIONI DAL PD». Mattia Fantinati ha invece risposto alle critiche del Pd: «Fino a qualche settimana fa corteggiava Grillo e noi parlamentari insistentemente per formare un governo insieme a loro. Ora, improvvisamente, prendono a pretesto Rodotà, che neppure hanno votato per la presidenza della Repubblica, per attaccarci. È ovvio che c'è premeditazione e cattiva fede».
Il deputato del M5s ha espresso il suo punto di vista in una nota. «Il Pd e tutti gli altri partiti farebbero bene a occuparsi di cose serie. Ieri ne hanno avuto occasione alla Camera per abrogare il Porcellum ma non l'hanno fatto. Quindi non possiamo certo accettare da loro lezioni su come comportarci».
Sul blog lo attaccano e lo difendono
Anche il popolo del web si è diviso tra Rodotà e Grillo. Una parte degli utenti del blog non ha gradito lo sfogo del capo. «E dopo lo TsunamiTour inizia il 'suicidiopoliticoTour'! Buona fortuna Beppe», ha scritto uno delle centinaia di lettori che hanno deciso di commentare l'articolo.«Basta insultare persone perbene», «sbagli», «Beppe hai la mia stima, la mia gratitudine e il mio voto però ora hai rotto». E ancora: «Di miracolati della Rete te ne intendi. Ne hai fatti eleggere ben 163».
«FALLITI E TROMBATI». Si sono però fatti sentire anche i sostenitori del leader M5s, che hanno dichiarato di condividere la sua uscita: «Questo è il Grillo che voglio», «Analisi politica eccellente!», «Andassero a fanculo tutti: Rodotà e tutti gli altri politici falliti e trombati».
Ma tra i commenti più votati sembrano prevalere di gran lunga i messaggi critici o delusi di chi ha dichiarato di non capire come mai, a poco più di un mese dalla candidatura di Stefano Rodotà alla presidenza della Repubblica da parte del Movimento 5 stelle, Grillo lo abbia fatto bersaglio di un attacco tanto duro.
«Vuoi distruggere il M5s facendolo scomparire allontanando tutti, senza rischiare lo smacco di scioglierlo ufficialmente? Vai avanti così», ha scritto Mario Spadacci.
«STIAMO DISTRUGGENDO IL MOVIMENTO». «Stiamo distruggendo ciò che di buono è stato costruito fino a oggi», si è rammaricato Marco V., mentre Riccardo M. ha attribuito l'uscita infelice alla stanchezza: «Caro Beppe hai fatto due Tsunami tour faticosissimi e non sei più un giovanetto. Hai fatto grandi cose, ma ora hai assolutamente bisogno di riposarti altrimenti distruggerai tutto il movimento».
C'è anche chi, incredulo, ha messo a confronto l'attacco del 30 maggio con le parole di stima pronunciate da Grillo appena il 19 aprile: «Rodotà è una persona straordinaria, stimato in tutto il mondo. Ha 80 anni e sembra un bambino».
«UNA SCOMUNICA VERGOGNOSA». Secondo Simone '90, «la scomunica di Rodotà, reo di aver espresso delle critiche (legittime e sensate), è semplicemente vergognosa. La cecità di chi guida, sta mandando a sbattere il Movimento contro un muro, consegnando definitivamente il Paese nelle mani dei partiti. È una giornata triste. Che delusione. Di questo passo sarete abbandonati da tutti».
«FALLITI E TROMBATI». Si sono però fatti sentire anche i sostenitori del leader M5s, che hanno dichiarato di condividere la sua uscita: «Questo è il Grillo che voglio», «Analisi politica eccellente!», «Andassero a fanculo tutti: Rodotà e tutti gli altri politici falliti e trombati».
Ma tra i commenti più votati sembrano prevalere di gran lunga i messaggi critici o delusi di chi ha dichiarato di non capire come mai, a poco più di un mese dalla candidatura di Stefano Rodotà alla presidenza della Repubblica da parte del Movimento 5 stelle, Grillo lo abbia fatto bersaglio di un attacco tanto duro.
«Vuoi distruggere il M5s facendolo scomparire allontanando tutti, senza rischiare lo smacco di scioglierlo ufficialmente? Vai avanti così», ha scritto Mario Spadacci.
«STIAMO DISTRUGGENDO IL MOVIMENTO». «Stiamo distruggendo ciò che di buono è stato costruito fino a oggi», si è rammaricato Marco V., mentre Riccardo M. ha attribuito l'uscita infelice alla stanchezza: «Caro Beppe hai fatto due Tsunami tour faticosissimi e non sei più un giovanetto. Hai fatto grandi cose, ma ora hai assolutamente bisogno di riposarti altrimenti distruggerai tutto il movimento».
C'è anche chi, incredulo, ha messo a confronto l'attacco del 30 maggio con le parole di stima pronunciate da Grillo appena il 19 aprile: «Rodotà è una persona straordinaria, stimato in tutto il mondo. Ha 80 anni e sembra un bambino».
«UNA SCOMUNICA VERGOGNOSA». Secondo Simone '90, «la scomunica di Rodotà, reo di aver espresso delle critiche (legittime e sensate), è semplicemente vergognosa. La cecità di chi guida, sta mandando a sbattere il Movimento contro un muro, consegnando definitivamente il Paese nelle mani dei partiti. È una giornata triste. Che delusione. Di questo passo sarete abbandonati da tutti».
Giovedì, 30 Maggio 2013
1 commento:
adesso Rodotà non è più niente.
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