Il reato ipotizzato è apologia di fascismo. Scarpa è stato denunciato dalla Digos dopo la visita del 9 luglio scorso. Il sostituto procuratore Francesca Crupi è titolare dell'indagine
Gianni Scarpa, titolare dello stabilimento fascista di Chioggia, è indagato dalla procura di Venezia per apologia di fascismo. Scarpa è stato denunciato dalla Digos dopo la visita del 9 luglio scorso. Il suo nome è iscritto nel fascicolo d’inchiesta (registro delle notizie di reato a carico di persone note, modello 21). Il sostituto procuratore Francesca Crupi è titolare dell’indagine.
Gianni Scarpa indagato per lo stabilimento fascista di Chioggia
Il “Playa Punta Canna” di Chioggia è un lido balneare da 650 lettini tra le ultime dune di Sottomarina verso la foce del Brenta. Il titolare Gianni Scarpa, 64 anni, da Mirano, si presentava di solito con una bandana nera e un ufficio straboccante di gadget mussoliniani con tanto di cannone che spunta da una finestrella. Diversi poster di Benito Mussolini e di saluti romani (“questo è più di un saluto, uno stile di vita”; “questo è il mio saluto, se non ti piace me ne frego”); la foto di un bambino che dice: “Nonno Benito, per un’Italia onesta e pulita torna in vita”.
La prefettura ha fatto rimuovere i cartelli il 10 luglio scorso rilevando, a proposito dell’ordinanza riguardante lo stabilimento balneare, “il pericolo concreto ed attuale che la persistenza di tali comportamenti possa provocare esplicite reazioni di riprovazione e sdegno nell’opinione pubblica, così vivamente turbata, con conseguenti manifestazioni avverse e di riflesso, il rischio di turbative dell’ordine pubblico”.
La denuncia della Digos
Nei giorni scorsi la Digos di Venezia aveva denunciato Gianni Scarpa. L’imprenditore, secondo quanto si è appreso, avrebbe confermato le sue dichiarazioni relative ‘allo sterminio dei tossici’, di essere contro la democrazia e di altri richiami legati al periodo del Ventennio del Duce. Un rapporto è stato inoltrato dalla Digos alla magistratura lagunare, mentre una relazione di quanto accertato era già stata trasmessa alla prefettura che stamane ha fatto notificare a Scarpa un’ordinanza “per l’immediata rimozione di ogni riferimento al fascismo contenuto in cartelli, manifesti e scritte” presenti nel suo stabilimento balneare.
Il prefetto di Venezia, Carlo Boffi, ha spiegato: “La comunicazione di questa stranezza strabiliante l’ho avuta ieri mattina da un giornalista e ho dato subito mandato al questore di effettuare un sopralluogo. In base alla relazione ricevuta questa mattina, ho quindi emesso l’ordinanza, comunicando nel contempo il fatto all’autorità giudiziaria, per verificare l’esistenza del reato di apologia”. “Adesso – ha aggiunto Boffi – ancora non siamo ancora riusciti a capire da quanto tempo andasse avanti la situazione, anche se, pur non avendone la certezza, presumo che ciò avvenisse da pochissimo, visto che anche il questore non ne sapeva nulla, così come credo la polizia locale. Intanto, anche il Comune si è attivato per verificare la sussistenza dei requisiti per la permanenza della concessione”.
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