Marco Veronese: per il vicesindaco M5S lo stabilimento fascista di Chioggia è solo folklore
“Perché sprecare le già risibili risorse di uomini della Polizia in cose come queste, invece di occuparsi del controllo degli abusivi in spiaggia per il quale la polizia locale non riesce a far fronte?”. Il vicesindaco di Chioggia Marco Veronese risponde così all’agenzia di stampa ANSA riguardo alle polemiche sullo stabilimento balneare Playa Punta Canna dove sono esposti poster di Mussolini, saluti romani e richiami con scritte e slogan al Ventennio che oggi il prefetto ha ordinato di rimuovere. Il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, è stato eletto nel 2016 con il M5S.
Veronese, che tra le sue deleghe ha anche quella al Demanio (e per questo il caso è di sua competenza), sottolinea che “ci sono cose più serie in cui impegnare le forze dell’ordine. Certo, qualcuno ravvede il reato di apologia al fascismo, ma è un questione folkloristica un po’ borderline, di cui nessuno tra i turisti, che credo non siano tutti di destra, e i residenti si è mai lamentato. Lo stabilimento, per quello che so, non ha avuto mai problemi di ordine pubblico o altro”. “Si sapeva – osserva – che il titolare era un ‘personaggio’ con simpatie di destra, stravagante, eccessivamente goliardico. Tutto qui”. Veronese spiega che non si vuole sottrarre alle sue competenze e che ha già dato disposizione di verificare la concessione data allo stabilimento: “se dalle indagini si prefigurano reati, prenderemo i provvedimenti necessari anche quello della revoca”. Frattanto stamane la polizia Locale ha accompagnato la Digos della Questura di Venezia nel secondo sopralluogo, dopo quello di ieri quando il caso è scoppiato, al Playa Punta Canna.
Il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro è incappato qualche tempo fa in una vicenda che riguardava proprio stabilimenti e spiagge: pietra dello scandalo era la società in accomandita semplice Ultima Spiaggia, di cui Ferro era socio. Nel 2014 la società era subentrata nella gestione di una parte di spiaggia in precedenza assegnata a una parrocchia. Il sub ingresso era stato autorizzato dal Comune e lo stabilimento balneare era stato aperto. Un altro concessionario (Chiara srl) aveva però presentato ricorso al Tar, ottenendo l’annullamento dell’assegnazione della concessione a Ultima Spiaggia, perché non era stata seguita la procedura concorsuale. Pendeva quindi un ricorso al Consiglio di Stato dove era citato anche il Comune, che nel frattempo avrebbe dovuto attuare la revoca della concessione a Ultima Spiaggia. Nel frattempo Ferro è diventato sindaco, il che creò una situazione, almeno potenziale, di conflitto di interessi.
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