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"Il provvedimento in esame si palesa sostanzialmente liberticida". Vietato punire l'apologia di fascismo. Almeno secondo i 5 Stelle che, nero su bianco, in un parere consegnato la scorsa settimana alla Commissione Affari costituzionali della Camera, hanno criticato la proposta di legge avanzata dal deputato Pd Emanuele Fiano che punisce chi fa propaganda di idee fasciste anche sul web. Una presa di posizione criticata dal segretario dei Dem, Matteo Renzi che su Twitter scrive: "Liberticida era il fascismo non la legge sull'apologia di fascismo. Bisogna dirlo al m5s: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!". Mentre di segno opposto è l'intervento di Matteo Salvini: "Nel 2017 non ha senso il reato di opinione - afferma il leader della Lega - un conto sono le minacce, gli insulti o l'istigazione al terrorismo, altra cosa sono le idee, belle o brutte, che si possono confutare ma non arrestare. Le idee non si processano, via la Legge Mancino"
 
Oggi il testo approderà alla Camera per la discussione generale, mentre gli emendamenti verranno posti al voto la prossima settimana. Intanto, però si infiamma la polemica politica sulla posizione del M5S che, spiega Fiano, "è stato l'unico partito a presentare un parere alternativo in sede di Commissione". "Si pongono all'avanguardia", ironizza il deputato Dem che su Facebook ha postato il testo del parere dei 5 Stelle chiosandolo con questa frase: "Li ringrazio per la chiarezza, la differenza tra le nostre idee è per me un vanto".
 

Secondo i 5 Stelle, il provvedimento in esame interviene sulla libertà di opinione. Vengono punite, si legge nel loro parere, "anche condotte meramente elogiative, o estemporanee che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco". E invece, sostiene l'M5S, "la Cassazione ha confermato che l'idoneità lesiva della condotta viene in rilievo solo in quanto realizzata nel corso di pubbliche riunioni o manifestazioni, non anche in un ambito privato e ciò ha correttamente determinato, ad esempio sulla punibilità saluto romano, pronunciamenti da parte dei giudici di merito con sentenze di senso diverso a seconda dei casi, senza arbitrari automatismi".

"La legge Scelba prima e quella Mancino dopo - prosegue Fiano - hanno di fatto previsto che nel nostro ordinamento repubblicano ci siano dei limiti all'espressione di opinioni. E le idee di violenza, razzismo e discriminazione non devono più tornare". La proposta di legge punisce la propaganda del regime fascista e nazifascista con immagini o contenuti di cui vieta produzione e vendita. Al bando, dunque, gadget nostalgici e paccottiglia varia che riportano immagini e frasi del Ventennio e spesso disponibili nei mercatini di mezza Italia. La norma vieta, inoltre, espressamente il saluto romano e l'ostentazione pubblica di simbli e istituisce l'aggravante nel caso in cui la propaganda avvenga sul web.