mercoledì 31 maggio 2017

Onestà, onestà, Legalità, legalità............Roba da ridere!!!!!!!

La maratona notturna dei grillini per salvare gli abusivi

Roma
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Urla, proteste, cartelli e black list contro i giornalisti “cattivi”: il M5S blinda in Aula il provvedimento a favore degli ambulanti
 
Non è bastata la maratona notturna in Assemblea Capitolina al M5S per riuscire ad approvare il nuovo regolamento del commercio sulle aree pubbliche, ovvero il testo che disciplina la vendita da parte degli ambulanti e i mercati. La seduta, iniziata ieri alle 15, è stata sospesa stamattina attorno alle 7 e riconvocata per domani. Il provvedimento, definito dall’opposizione come una sanatoria sulle bancarelle, è arrivato in Aula nonostante i pareri negativi del Segretariato e della Ragioneria capitolina.
Così ieri durante l’apertura dei lavori si sono registrati momenti di tensione tra il gruppo M5S, che ha esposto cartelli contro le opposizioni, alcune associazioni di venditori ambulanti e i giornalisti, denunciando “bugie” nella narrazione dei contenuti del provvedimento.
Una singolare protesta della maggioranza con metodi da opposizione, accompagnata dalla distribuzione di una ‘black list’ di testate giornalistiche e singoli cronisti additati di non raccontare “la verità” sul provvedimento, seguita da una conferenza stampa improvvisata dal M5S dopo i disordini in Aula nel corso della quale, presente anche la sindaca Raggi, non è stato consentito fare domande.
La seduta si è aperta nel pomeriggio, nonostante il Pd avesse chiesto la sospensione. Il consigliere dem, Orlando Corsetti, primo proponente di una delibera alternativa dal 2015, ha scritto al Prefetto per sottolineare “presunte irregolarità” procedurali: “La votazione del provvedimento in Aula Giulio Cesare è stata inserita con un blitz nell’ordine del giorno del consiglio comunale. La proposta di delibera del consigliere di maggioranza Coia, presentata sei mesi dopo, viene discussa prima della mia”.
E poi, ha fatto presente la capogruppo dem Michela Di Biase“l’amministrazione sarebbe esposta a possibili rilievi della Corte dei Conti”, per il parere negativo espresso dal Segretariato Generale. “Nel merito, si evidenzia che il parere di regolarità tecnica risulta solo parzialmente favorevole, quello della regolarità contabile risulta contrario e l’attività di assistenza giuridico-amministrativa dello scrivente Segretariato generale, anche alla luce degli ulteriori approfondimenti svolti, si conclude con esito non favorevole”.
Le opposizioni contestano le multe ribassate per chi commette irregolarità, sanatoria entro 90 giorni per le licenze da riesaminare e la possibilità di somministrare cibo e bevande nei mercati rionali. Se le nuove norme venissero approvate, le sanzioni per gli ambulanti “infedeli” sarebbero più basse: multe più ridotte, dunque, per chi ad esempio vende merce non prevista dalla licenza, come le bancarelle di fiori che propongono souvenir e bijoux, oppure per chi allestisce i banchi con tavoli e tendoni non a norma.
Tant’è che i dem hanno da tempo ribattezzato la delibera Coia una “SalvaTredicine che sana gli abusi e favorisce la nota famiglia romana, finita spesso nell’occhio del ciclone giuridico per le sue attività. Inoltre l’apertura serale dei mercati rionali, con i banchi che potranno trasformarsi in spazi di somministrazione o vendita di cibo caldo, renderebbero – è l’accusa-  invivibili i rioni assediati dalla movida”.
E non sono gli unici a non essere soddisfatti. Si dice pronta alla guerra anche l‘Asci – Associazione sindacale commercianti italiani che, tramite il coordinatore di presidenza Luca Paolucci,dichiara: “Siamo preoccupati. Il nuovo regolamento è per noi completamente da rivisitare e siamo delusi di non esser stati nemmeno auditi. E’ una delibera che ha evidenziato numerosi vulnus, restiamo in stato di massima agitazione e annunciamo che, insieme alle altre associazioni, se viene approvata così scenderemo in piazza per protestare”.
La maggioranza, comunque, è andata avanti compatta, blindando il testo che sicuramente giovedì continuerà a far discutere.

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