Nell'ente funestato dalla figuraccia sul conflitto d'interessi del presidente del consiglio municipale c'è chi lascia perché non trova coerenza nei valori 5 Stelle. E la giunta appare ancora più in bilico
Anna Maria Gabrielli, consigliera del MoVimento 5 Stelle al XII Municipio, si è dimessa. La Gabrielli, che era anche presidente della Commissione Affari Sociali del municipio, ha abbandonato così il suo posto nel municipio della minisindaca Silvia Crescimanno, di recente funestato dal caso di Massimo Di Camillo, il presidente dell’assemblea in conflitto d’interesse che è stato salvato prima e poi sfiduciato dalla sua maggioranza perché deteneva quote di una società che opera in convenzione con il Comune di Roma. Ma il M5S in nome della trasparenza ha sempre negato l’incompatibilità.
Anna Maria Gabrielli: la consigliera M5S che si dimette al XII Municipio
La storia è emblematica del modo di fare dei 5 Stelle. Di Camillo è stato eletto dieci mesi fa consigliere municipale e successivamente presidente del consiglio del Municipio retto dalla Crescimanno. Ma non avrebbe potuto farlo perché socio al 50% di una società titolare di un asilo nido in convenzione con il Comune di Roma. Durante questi dieci mesi curiosamente Di Camillo ha anche espresso parere contrario all’apertura di un altro nido nella zona costato 1,2 milioni di euro e frutto di un accordo tra il Comune e il consorzio Solari. Il consigliere 5 Stelle spiegava che «Nella zona abbiamo un altro asilo che attualmente non è occupato. Questo fa venire dei dubbi su facoltà o legittimità di aprire un nuovo asilo. Aspettiamo il nuovo bando e vediamo quante richieste ci saranno». L’altro asilo era l’Only Kids di proprietà della società RO.MA.Srl della quale fino al 27 settembre 2016 Di Camillo era anche amministratore.
A sollevare la questione del conflitto di interessi e dell’incompatibilità di Di Camillo non sono stati i 5 Stelle. A farlo sono stati i consiglieri d’opposizione del gruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Picone, Marco Giudici e Francesca Grosseto. I consiglieri a marzo hanno denunciato come la posizione di Di Camillo fosse in violazione dell’articolo 63 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel). Il parere dell’Avvocatura certificò che il consigliere era incompatibile e ineleggibile. Ma venne secretato. Nel frattempo Di Camillo si è liberato delle quote della società.
Il caso Di Camillo e le dimissioni della consigliera
Il caso di Camillo è stato di recente affrontato nell’aula consigliare del XII Municipio con una mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia. Nell’occasione Francesca Benevento, all’epoca capogruppo del M5S, acconsentì al voto segreto e la votazione finì in pareggio con 11 voti contro 11 e tre tra schede bianche o nulle. Subito dopo il M5S ha deciso di togliere il ruolo di capogruppo alla Benevento.
Proprio dopo la defenestrazione di Benevento, nell’occasione “colpevole” di non aver voluto il voto palese per lasciar esprimere in libertà di coscienza i consiglieri, è scoppiato il caos all’interno della maggioranza grillina al XII Municipio. La consigliera Gabrielli ha inviato una lettera di dimissioni che oggi è stata ufficialmente protocollata. «Ha esaurito le sue forze in un grande impegno nel sociale, non trovando più confronto e coerenza nei valori 5 stelle preferisce dimettersi per ritrovare le energie dai tavoli da cui proviene», ci dicono alcuni colleghi della Gabrielli. Venerdì scorso si è vista persino Virginia Raggi nella riunione di maggioranza che avrebbe dovuto riportare la pace e scongiurare la caduta della giunta, come è successo all’VIII Municipio.
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