venerdì 24 febbraio 2017

Archiviato il caso Graziano: ma il Fatto non si scusa del fango

Il Fattone
20170125_travaglio
Ci aspettavamo lo stesso spazio delle accuse, ma nemmeno un trafiletto
 
Il 27 aprile 2016, a poco meno di un mese dalle elezioni amministrative, il Fatto apre la sua prima pagina con un titolo a caratteri cubitali: “Campania, indagato il leader Pd. ‘Voti per favori ai boss Casalesi’”. L’occhiello approfondisce: “La retata: il presidente regionale del partito ‘ha chiesto e ottenuto’ sostegno”.
Perché i lettori non abbiano dubbi sull’indagato e sul suo peso politico, sotto il titolo ci sono tre foto accomunate da un’unica didascalia (“Album di famiglia”): Stefano Graziano con Matteo Renzi, con Maria Elena Boschi e con Vincenzo De Luca.
Sono passati dieci mesi, e ieri il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Ivana Salvatore, ha emesso un decreto di archiviazione per il reato di corruzione elettorale a carico di Graziano, che nel frattempo si era dimesso dalla carica di presidente del Pd campano.
Ci aspettavamo che il Direttore di Bronzo riservasse all’archiviazione lo stesso spazio che aveva dedicato all’apertura dell’indagine, sparando la nuova notizia in prima pagina con tanto di scuse.
O magari – non vogliamo esagerare – Travaglio poteva dedicare alla vicenda un articolo nelle pagine interne. O un trafiletto. O un piccolo box con foto e didascalia. O una parentesi dentro un altro articolo dedicato, che so, alla mozzarella.
Curiosamente, invece, sul Fatto di oggi non c’è neppure una riga. “Spero – aveva dichiarato ieri Graziano alla notizia della sua definitiva fuoriuscita dall’inchiesta – che la vicenda che mi ha visto coinvolto costituisca un elemento di riflessione per i media, affinché possano valutare con attenzione l’impatto che fatti del genere possono avere sulla reputazione di chi viene coinvolto, soprattutto se, come me, risulta assolutamente innocente”.
Parole al vento, caro Graziano: per i macchinisti del fango esistono soltanto le accuse, mai le scuse. E forse è meglio così: fra loro e i giornali veri è bene che si noti la differenza.

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