giovedì 23 febbraio 2017

Grillo e la tecnologia. Ecco perché è il M5S il vero erede del fascismo

M5S
Un frame tratto dal video postato su facebook di Virginia Raggi, Roma, 21 febbraio 2017. +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Ieri l’Istituto Luce s.p.a. diffondeva, dal grande schermo, il verbo antilluministico, oggi la Casaleggio Associati s.r.l. solidarizza, tramite un blog, con chi tenta velleitariamente di arrestare la digitalizzazione dei servizi di trasporto
 
I veri eredi della tradizione controrivoluzionaria e antilluministica italiana sono i grillini. L’endorsement di Virginia Raggi ai taxissisti – giunto solo dopo il colloquio con Beppe Grillo che, come sappiamo bene, bel lungi da essere il portavoce del Movimento ne è in realtà il ventriloquo – è l’ennesima, inequivocabile prova della forte caratterizzazione ideologica di un partito postmoderno e liquido solo a livello strutturale.
Il modernismo reazionario, tipico per l’appunto delle destre novecentesche, opponeva lo stato corporativo all’innovazione tecnologica – ma i suoi alfieri lo propagandavano attraverso quei mezzi di comunicazione di massa che erano la più evidente e materiale manifestazione dell’irreversibilità del progresso tecnologico.
Oggi un partito gestito da un’agenzia di consulenza digitale, con sede ufficiale in uno dei blog più influenti al mondo, fiancheggia i tassisti nella battaglia a difesa dei loro privilegi corporativi contro la digitalizzazione – e la conseguente liberalizzazione – del servizio di trasporto. È dunque evidente che il fenomeno, per quanto paradossale, storicamente è tutt’altro che inedito.
La presenza di Forza Nuova e CasaPound a Largo del Nazareno, dove l’esuberanza dei manifestanti è presto degenerata in violenza squadrista, non è casuale: i militanti di estrema destra rivendicano, loro per primi, la nostalgia per un medioevo idealizzato nel quale la stabilità sociale non era turbata dall’onda anomala dell’industrializzazione (inclusa l’odierna terza rivoluzione industriale).
Ma su di loro, esplicitamente fascisti, grava per l’appunto la pregiudiziale antifascista, né esercitano alcuna forma di appeal elettorale al di fuori di un’esigua minoranza di militanti. Anche Fratelli d’Italia, Lega e diversi esponenti di Forza Italia – e dunque, anche in questo caso, forze di destra, per quanto più popolari presso la società civile – si sono schierati a difesa dei taxisti: ma dopo anni di permanenza all’interno del cosiddetto establishment (e in seguito alla rivendicazione di vessilli e riferimenti ormai archiviati dalla storia) non possono certo ambire a conquistare la maggioranza relativa degli elettori.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno provato a “lepenizzare” i rispettivi storytelling, così riuscendo ad agguantare, congiuntamente, percentuali non irrilevanti, ma solo il Movimento Cinque Stelle – che infatti ha canalizzato più e meglio di loro il sentimento antiestablishment – è riuscito a rielaborare efficacemente, in chiave postmoderna, l’antiliberalismo e il modernismo reazionario delle destre fasciste: se la stragrande maggioranza degli elettori grillini ne è inconsapevole è perché questa mentalità è stata propinata loro senza alcuna etichetta – e, com’è noto, non c’è miglior modo di far interiorizzare un’ideologia che presentarla sotto mentite spoglie, con un packaging del tutto innovativo, così neutralizzando la carica emotiva che i nomi delle ideologie elaborate nei secoli XIX e XX sono venuti assumendo dal secondo dopoguerra in poi.
Ieri l’Istituto Luce s.p.a. diffondeva, dal grande schermo, il verbo antilluministico, oggi la Casaleggio Associati s.r.l. solidarizza, tramite un blog, con chi tenta velleitariamente di arrestare la digitalizzazione dei servizi di trasporto.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...