domenica 20 marzo 2016

Una persona come Di Maio non è super partes e quindi non può fare il vice presidente della camera.

Fondi vittime mafia. Pd chiede le dimissioni di Di Maio: "Dice menzogne". Ma il vicepresidente della Camera si appella a Mattarella

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LUIGI DI MAIOmento
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La polemica diventa bufera. E il capogruppo dei deputati del Pd, Ettore Rosato, chiede le dimissioni del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, dopo che ha depositato sulla tomba di Don Peppe Diana, il parroco ucciso 22 anni fa dalla camorra, una lettera con scritto: "Ti hanno ucciso due volte. Non sono stati i camorristi, ma il premier, sottosegretari e ministri". L'accusa che il componente del Direttorio M5S rivolge al governo è di aver tagliato i fondi destinati alle famiglie delle vittime della mafia, e si appella al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga anche lui.
"Di Maio non è nuovo al mancato rispetto del suo ruolo istituzionale - dice Rosato - ma ora è stato di una gravità assoluta: ha detto menzogne nel suo ruolo istituzionale strumentalizzando una vittima della camorra per interessi di parte. Di Maio - sostiene Rosato al telefono con l'Ansa - è stato in silenzio quando doveva parlare di camorra in occasione delle intercettazioni di Quarto. Poi ha aspettato il ricordo Di Don Diana per dire falsità strumentali". Il suo atteggiamento, attacca il capogruppo dem, "non è compatibile con il ruolo istituzionale che ricopre. Dovrebbe rendersene conto da solo. Auspico che presenti le immediate dimissioni da ruolo di vicepresidente della Camera". Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, era intervenuta con una nota per dimostrare che non sono stati tagliati i fondi alla mafia ma che si stanno definendo criteri più rigidi per il rimborso delle spese legali alle associazioni dei familiari delle vittime della mafia.
Intanto però Di Maio, membro anche del direttorio M5S, chiede l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e posta un video su Facebook: "La presidenza del Consiglio dice che mento, ma i fatti dimostrano che non mento", e cita un'intervista sul Mattino di Napoli, in cui la moglie dell'imprenditore Domenico Noviello, ucciso dalla mafia, conferma come il suo risarcimento sia sospeso dal 2015. "Domani che è 21 marzo si ricordano le vittime di mafia - dice Di Maio - chiedo l'intervento di Mattarella" su un "fatto gravissimo: il governo blocca i fondi ma sostiene il contrario, le famiglie smentiscono e confermano che i fondi sono bloccati. Se domani il presidente della Repubblica, nelle esternazioni che farà, potesse fare un accenno a questo tema, sono sicuro che contribuirebbe a sbloccare la situazione". Ma i renziani non placano la loro offensiva. Anzi, Ernesto Carbone, componente della segretaria dem, lancia l'hashtag #dimissioniora.

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