Obama: "Distruggeremo Is senza rinunciare ai nostri valori"
Il presidente Usa a Kuala Lumpur: "Per la Siria serve transizione. Mosca adatti sua strategia a coalizione"
KUALA LUMPUR - "Distruggeremo l'Is sul campo di battagli senza rinunciare ai nostri valori, grazie alla nostra coalizione". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in una conferenza stampa a Kuala Lumpur. "Visto che non riescono a combatterci sul campo - ha aggiunto Obama - i terroristi cercano di instillare il terrore ma non riusciranno. Non inizieremo ad avere paura, non inizieremo a discriminare per la religione, dobbiamo rifiutare la loro ideologia, non siamo in guerra contro una religione, l'America non lo è ed è contraria a qualsiasi pregiudizio e qualsiasi discriminazione".
Poi la promessa di una vittoria totale contro il terrore: "Strapperemo la terra che hanno rubato, taglieremo i loro mezzi di finanziamento, strapperemo le loro reti, decapiteremo i loro vertici e alla fine li distruggeremo. Tutti faremo la nostra parte. Noi continueremo a guidare la coalizione, stiamo rafforzando collaborazione con la Francia e altri partner. Difenderemo la dignità di tutti i popoli, di tutte le persone. In questo senso riusciremo a sconfiggerli. Non c'è posto per un'ideologia come l'Isis all'interno del nostro mondo - ha concluso Obama - che vuole vivere in pace, in armonia e in sicurezza".
Per quanto riguarda il rapporto con Mosca il presidente americano ribadisce che i russi "devono adattare le loro priorità al momento. Come ho già detto 5 anni fa, la questione con Assad non è solo come tratta la sua gente, non è solo questione di diritti umani, dal punto di vista più pratico non è concepibile che Assad possa riguadagnare legittimità in un Paese in cui la maggior parte della popolazione non lo vuole. La guerra civile non si fermerà se Assad rimane lì dov'è. Si tratta di vedere se possiamo instaurare progetto di transizione politica che possa riconoscere diritto di nuovo governo e portare al cessare il fuoco". Ma l'America non vuole il caos. E se l'allontanamento di Assad "è inevitabile", conclude Obama, "tutti abbiamo tutti interesse a mantenere uno Stato siriano".
Intanto da Parigi arriva la notizia che tutti i capi di Stato e di governo saranno presenti al vertice sul clima che si terrà nella capitale francese dal 30 novembre all'11 dicembre, durante il quale si discuterà di un abizioso taglio delle emissioni
del riscaldamento globale. "Nessuno di loro ha annullato" il viaggio nella Francia colpita dagli attentati dell'Isis, ha riferito una fonte dell'Eliseo. A Parigi saranno presenti da 40.000 a 45.000 persone in qualche modo interessate ai negoziati.
Poi la promessa di una vittoria totale contro il terrore: "Strapperemo la terra che hanno rubato, taglieremo i loro mezzi di finanziamento, strapperemo le loro reti, decapiteremo i loro vertici e alla fine li distruggeremo. Tutti faremo la nostra parte. Noi continueremo a guidare la coalizione, stiamo rafforzando collaborazione con la Francia e altri partner. Difenderemo la dignità di tutti i popoli, di tutte le persone. In questo senso riusciremo a sconfiggerli. Non c'è posto per un'ideologia come l'Isis all'interno del nostro mondo - ha concluso Obama - che vuole vivere in pace, in armonia e in sicurezza".
Per quanto riguarda il rapporto con Mosca il presidente americano ribadisce che i russi "devono adattare le loro priorità al momento. Come ho già detto 5 anni fa, la questione con Assad non è solo come tratta la sua gente, non è solo questione di diritti umani, dal punto di vista più pratico non è concepibile che Assad possa riguadagnare legittimità in un Paese in cui la maggior parte della popolazione non lo vuole. La guerra civile non si fermerà se Assad rimane lì dov'è. Si tratta di vedere se possiamo instaurare progetto di transizione politica che possa riconoscere diritto di nuovo governo e portare al cessare il fuoco". Ma l'America non vuole il caos. E se l'allontanamento di Assad "è inevitabile", conclude Obama, "tutti abbiamo tutti interesse a mantenere uno Stato siriano".
Intanto da Parigi arriva la notizia che tutti i capi di Stato e di governo saranno presenti al vertice sul clima che si terrà nella capitale francese dal 30 novembre all'11 dicembre, durante il quale si discuterà di un abizioso taglio delle emissioni
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