sabato 28 novembre 2015

Facciamo a chi sta più a sinistra e facciamo vincere le elezioni a Salvini?

Laboratorio Roma, gli alambicchi in ebollizione della sinistra-sinistra

Amministrative
Pippo Civati con il deputato Dem Stefano Fassina durante la presentazione della nuova associazione ''Possibile'', Roma, 21 giugno 2015.     ANSA/ETTORE FERRARI
Cosa si muove in vista delle elezioni nella Capitale: Civati, Fassina e Rizzo uno contro l’altro. Oggi l’iniziativa di Francesco Rutelli
Se le elezioni comunali di Roma sono un grande laboratorio, beh, c’è da dire che gli alambicchi della sinistra-sinistra già stanno andando in ebollizione. Ieri, per dire, a Roma c’erano tre iniziative dell’area a sinistra del Pd: una di Stefano Fassina, una di Antonio Ingroia (ricordate?), e la terza – anche se con Roma non c’entra direttamente ma tutto fa brodo – dei vecchi cari giustizialisti di Micromega capitanati da Paolo Flores D’Arcais che come interlocutore stavolta hanno scelto il “braccio sinistro” del M5S Alessandro Di Battista (quello destro è Di Maio, che forse sarebbe più congruente).
Per completare il quadro, segnaliamo che Pippo Civati non appoggerà Fassina come sindaco di Roma, preferendogli il radicale Riccardo Magi; e che infine il supercomunista Marco Rizzo potrebbe anch’egli presentarsi per il Campidoglio (è torinese, infatti si candida anche a Torino), perché, come ha confidato a un amico, “voglio togliere lo 0,3 per cento a Fassina”. Mentre – dulcis in fundo – si aspettano le mosse di Ignazio Marino, che da quando ha litigato col Pd, al quale pure è iscritto, è automaticamente diventato un mito per la sinistra-sinistra.
Un ginepraio nel quale la cosa più sensata appare quella di Fassinafrontman di Sinistra italiana che è il primo a scendere in campo per il dopo Marino: “Ci metto la faccia, propongo la mia candidatura che andrà verificata con le mille realtà dell’associazionismo presente in città”. Non dispera, l’ex viceministro di Saccomanni nel governo Letta, di ricucire con l’estroso Civati, pur dicendosi “stupito” dalla scelta di quest’ultimo di appoggiare l’esponente radicale: “Spero che con Magi si possa fare squadra”.
E mentre sul fronte più radicale si insinua more solito il virus della divisione, c’è chi prova a connettere forze diverse almeno sul piano delle cose da fare con “un’iniziativa per rimettere in campo energie e idee per il centrosinistra”: così ci ha detto Francesco Rutelli, che proprio sull’Unità ha presentato tre giorni fa “La prossima Roma” che si tiene da stamattina al Centro congressi di via Alibert (dietro piazza di Spagna). E’ una riunione alla quale sono previste  presenze importanti, dal prefetto Gabrielli al sociologo Giuseppe De Rita al braccio destro del cardinale Vallini, monsignor Leuzzi, a diversi esponenti del Pd, il succitato Fassina e – last but not least -quell’Alfio Marchini che sarà certamente un protagonista della corsa al Campidoglio, quel Marchini che Rutelli stima ma che non ha intenzione di sponsorizzare. Anche perché – dice l’ex sindaco– “non date retta a chi vi dice ‘ci penso io’: a Roma serve una squadra, una squadra larga”.
Il Pd, con Matteo Orfini, guarda con interesse all’iniziativa: “Purtroppo domani non potrò essere alla importante iniziativa di riflessione organizzata da Francesco Rutelli. Da tempo ho invitato le forze sane che hanno a cuore il destino della città a offrire spunti, riflessioni, idee a un processo di rigenerazione indispensabile affinché la capitale d’Italia posso tornare a essere l’orgoglio del paese”. Per Orfini, è importante che a innescare la riflessione sul futuro della Capitale “sia il protagonista di una delle stagioni di governo più felici che Roma ricordi”.
Insomma, nel campo del centrosinistra qualcosa si muove. E forse nel senso auspicato con qualche rudezza dallo stesso Orfini in un’assemblea di militanti del Pd piuttosto accesa: “Smettiamola di discutere di cazzate sui social”. Ed è inutile dire che il video è andato bene sui social.

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