Si dice: Matteo Renzi ha il profilo del candidato vincente perché piace agli elettori di centro-destra, perché è l’unico in grado potenzialmente di allargare l’orizzonte oltre il Pd, perché con la sua trasversalità può permettersi di perdere per strada un po’ del voto di sinistra. Ma è davvero così? Per capirlo davvero bisognerà aspettare il neo segretario alla prova del voto nazionale certo è che si guarda il suo successo interno al Pd, quello delle primarie per intenderci, le indicazioni sembrano ben diverse. A dimostrazione di ciò basta leggere nel dettaglio il profilo degli elettori “renziani”,delineato dal Cise il centro studi elettorali della Luiss guidato dal professor D'Alimonte.
“La trasversalità politica - scrive il professor Maggini - di Renzi è meno marcata” Questo significa una cosa sola: il sindaco è diventato segretario grazie a un evidente sfondamento elettorale a sinistra: “Renzi - continua - ha vinto perché è riuscito a imporsi nella tradizionale costituency del Pd”. Le conclusioni del professore sono inequivocabili:
Il profilo degli elettori di Renzi presenta delle specificità (in particolare per quel che riguarda gli aspetti socio-politici) che lo discostano da quello dell’elettore medio delle primarie. L’elettorato di Renzi, infatti, si caratterizza per una maggiore trasversalità politica ed ideologica e per un minore grado di coinvolgimento politico in termini motivazionali. Tuttavia, rispetto alle precedenti primarie, la trasversalità politica di Renzi è meno marcata, anche a causa di un evidente sfondamento elettorale a sinistra (del resto necessario per poter essere eletto segretario del Pd a maggioranza assoluta). Inoltre le caratteristiche sociodemografiche dell’elettore di Renzi sono simili a quelle dell’elettore medio delle primarie, se si eccettua il fatto che Renzi mostra una presa maggiore sugli operai e sui cattolici praticanti saltuari, mentre ha una minore capacità di attrazione verso i pensionati e i non praticanti. In definitiva Renzi ha vinto perché è riuscito ad imporsi nella tradizionale constituency del Pd, quella che aveva incoronato Bersani candidato premier. La vera sfida per il sindaco di Firenze è allargare tale base elettorale, accentuando gli elementi di novità pur presenti nella sua elezione a segretario, per poter avere una chiara affermazione anche alle prossime elezioni politiche.
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Il profilo degli elettori di Renzi
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Maggini la chiama costituency, in sostanza il sindaco di Firenze ha vinto convincendo quello stesso elettorato che alle ultime primarie aveva scelto Bersani come candidato premier: “Dal punto di vista del genere e dell’età – spiega - l’elettore di Renzi presenta caratteristiche molto simili all'elettore medio delle primarie”. Con poche differenze “Il neo segretario – si legge - ha una maggior presa sugli operai e sui cattolici saltuari, mentre una minore capacità di attrazione verso i pensionati e non praticanti”. “Renzi – aggiunge Maggini – ha di fronte a se una sfida: allargare la sua base elettorale”. Esattamente ciò che si pensava, prima del voto delle primaire, fosse la sua forza.
Matteo Renzi: la fotostory
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