A cosa serve l’impeachment di Beppe Grillo a Napolitano
di Alessandro D'Amato - 27/12/2013 - A niente, spiegano i giuristi
L’impeachment annunciato da Beppe Grillo nei confronti di Giorgio Napolitano? Il Corriere della Sera spiega che l’iniziativa politica del MoVimento 5 Stelle ha poche chance di trovare uno sbocco vero e proprio, perché motivi veri e propri non ce ne sono:
E’ la tesi di molti giuristi fra i quali Davide Galliani, docente di diritto pubblico alla Statale di Milano e autore di un saggio (edito da Egea dell’Università Bocconi) sulla «evoluzione politico- costituzionale» avvenuta durante il mandato di Napolitano. «L’attentato alla Costituzione non è tipizzato in maniera precisa e stringente, né è dimostrabile da una semplice violazione della Carta, posto che sia avvenuta. Riguarda ripetuti e plateali comportamenti che siano unanimemente considerati contrari alla nostra Magna Charta. E nel modo in cui questo capo dello Stato ha usato e usa le proprie prerogative, pur essendosi concesso una loro espansione, non si ravvisa alcuna radicale e insopportabile violazione costituzionale». Ecco perché la Consulta, se mai fosse investita di un simile caso in veste di giudice terzo, non potrebbe esprimere un verdetto di «colpevolezza».
Perché non esistono argomenti a sostegno:
Lo sa il presidente, che dunque non replica alla sortita del leader dei 5 Stelle amplificata dal web, considerandola forse niente più che uno scatto propagandistico. E lo sanno tutti quelli che, buonsenso a parte, abbiano masticato un po’ di diritto costituzionale. Certo, alcune adesioni dell’ultima ora alla crociata di Grillo devono sembrare paradossali, al capo dello Stato. Per esempio quelle espresse dai proconsoli di un Berlusconi che solo otto mesi fa gli aveva chiesto accoratamente di accettare la rielezione e adesso lo indica tra coloro che avrebbero avallato i quattro «colpi di Stato» contro di lui.
Ma, scrive il quirinalista del Corriere Marzio Breda, a parte il folklore per ora Napolitano dorme sonni tranquilli.
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