sabato 9 febbraio 2013

Finalmente lo hanno capito che cosa bisogna fare. Bisogna creare un paese con una destra ed una sinistra entrambe oneste e serie. Quando avremo definito le regole della democrazia allora gli elettori democratici si potranno dividere come avviene in Europa tra destra e sinistra.


PATTO DI FERRO

Lombardia, dai montiani appoggio ad Ambrosoli

Pirellone, endorsement centristi per il candidato del Pd: «Votiamo lui in Regione e il Professore al Senato».

Dopo l'endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia Ilaria Borletti Buitoni, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia Umberto Ambrosoli ha incassato il sostegno di altri candidati centristi, che hanno lanciato un appello al voto disgiunto in Lombardia.
Tra questi Lorenzo Dellai, capolista della lista Monti alla Camera in Trentino, e i candidati alle elezioni politiche Alessandro Sancino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio: «Votare Ambrosoli alle elezioni regionali e Monti a Senato e Camera è un atto di coraggio che va nell' interesse di tutta la Lombardia», ha detto Dellai. «Si tratta di una scelta coerente con le nostre idee, perché è il momento di voltare pagina».

AMBROSOLI RINGRAZIA. All'appoggio dei centristi, Ambrosoli ha risposto con un messaggio video proiettato durante la presentazione delle liste. «È il momento di rigenerare la classe politica e il ruolo del Centro popolare lombardo è importante per un elettorato moderato che chiede punti di riferimento».
SÌ AL VOTO DISGIUNTO. Fanno parte del gruppo politico consiglieri regionali fuoriusciti dall'Udc come Enrico Marcora e Valerio Bettoni, l'ex Idv Franco Spada, il repubblicano Giorgio La Malfa e il candidato dell'Udc alla presidenza della Regione Lombardia alla scorsa tornata elettorale Savino Pezzotta. «Monti ha sbagliato ad appoggiare Albertini - ha concluso Pezzotta - perché Albertini è un candidato a perdere e il voto disgiunto è una necessità per la Lombardia e per l'Italia».

Maroni non teme Grillo e annuncia: «Caccerò la mafia dalla Lombardia»

Intanto dall'altra parte il candidato governatore della Lombardia per Lega Nord e Pdl Roberto Maroni continua la sua campagna elettorale. A margine di una visita all'istituto dei Ciechi di Milano, il 9 febbraio,  ha risposto di non aspettarsi che il tour di Beppe Grillo possa spostare voti.

CONTRO IL VOTO DISGIUNTO. Poi ha criticato nuovamente i montiani che hanno palesato la volontà di votare in modo disgiunto fra le politiche e le regionali per un sostegno al candidato di centrosinistra Ambrosoli. «Queste», ha detto Maroni a proposito dell'iniziativa di stamani del Centro Popolare Lombardo, «sono manovre da prima repubblica, sono la schifezza della politica».

Per il leader della Lega queste operazioni «non porteranno nessun risultato» nelle urne, facendo riferimento a quanto accadeva «ai tempi di De Mita e di Cirino Pomicino, ma almeno De Mita aveva una sua dignità politica».
Maroni è infine tornato a evidenziare la sua esperienza politica per dire che la Lombardia ha «bisogno di una guida forte e stabile, ha bisogno di esperienza e non di qualcuno che non sa neanche da dove cominciare».

MAFIA, IL PD: MARONI SU MARTE. E sui punti del programma, Maroni annuncia: «Caccerò la mafia dalla Lombardia». Ma questa volta è il Pd con Antonio Misiani a rispondergli: «A giudicare dalle sue parole, evidentemente in questi anni Maroni non ha fatto il ministro dell'Interno: è stato in gita su Marte. Vorremmo ricordargli che, nel frattempo, le mafie hanno messo a tal punto radici in Lombardia che un assessore regionale della maggioranza uscente Pdl-Lega è stato arrestato con l'accusa di aver comprato voti dalla 'ndrangheta.

In Lombardia le mafie hanno comprato aziende su aziende riciclando miliardi di denaro sporco. Oggi controllano interi segmenti dell'apparato produttivo lombardo. Figuriamoci quanto possono temere gli 'appalti a km zero' di Maroni. Contro la criminalità organizzata», conclude, «serve una terapia d'urto messa in atto da uomini credibili. Ambrosoli lo è. Maroni assolutamente no».

Sabato, 09 Febbraio 2013


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