lunedì 4 febbraio 2013

E come tutti gli altri adesso la colpa è di chi c'era prima. Ma non si era detto che si cambiava tutto? Non si era detto tutti a casa i politici ci pensiamo noi "cittadini" a cinque stelle? Non si era detto che una massaia o un impiegato di banca andavano meglio dei politici precedenti? E' sempre colpa di chi viene prima. E da 50 anni noi italiani facciamo finta di crederci votando sempre le stesse persone. Si perché quelle persone cambiano simboli, espongono nuove bandiere, ci spiegano che saranno i salvatori della patria ma quando vanno al governo fanno le stesse cose fatte da chi li ha preceduti: contribuire a distruggere il nostro paese.


Asili più cari a Parma, Grillo contestato

Il Comitato delle famiglie critica il sindaco grillino Pizzarotti.

Il Movimento 5 stelle è in costante ascesa nei sondaggi e Beppe Grillo è il 'preferito' dei giovani under 23.
Ma c'è anche chi lo contesta.
È successo a Parma, dove il sindaco grillino Federico Pizzarotti è stato criticato per aver alzato le tariffe di asili nido e materne e per aver cancellato il quoziente Parma che permetteva sgravi fiscali ai nuclei con più figli.
«Asili e materne, tariffe alle stelle», è stato uno striscione esposto dai rappresentanti del Comitato Famiglie Parma in piazza Garibaldi nel corso della tappa parmigiana dello Tsunami Tour.
«TASSE AI REDDITI PIÙ ALTI». Grillo ha risposto ai manifestanti dal palco: «Hanno aumentato alle famiglie con più alto reddito che sono circa il 20%, per mantenere le rette basse all'80% delle altre famiglie. È il momento di fare così: cioè deve donare chi ha di più. Pizzarotti sta facendo dei miracoli, risparmia in tutti i modi, vende le auto blu, va in bicicletta, va nei quartieri, cosa deve fare di più  un sindaco?».
Alla fine del comizio del leader del M5s c'è stato un confronto tra il Comitato e il sindaco Pizzarotti che ha ricordato loro l'ingente debito che la giunta si è trovata a gestire e quindi la necessità di ritoccare i costi dei servizi. Grillo ha assistito e ha chiesto ai manifestanti di «dare tempo» alla nuova Amministrazione in carica dal maggio scorso.
IL COMITATO DELLE FAMIGLIE NON CI STA. Ma secondo Giuliana Marcon, portavoce del Comitato, non è vero che il provvedimento tocca solo le famiglie più ricche: «Una famiglia con reddito Isee di 32 mila euro, cioè tutte quelle dove lavorano marito e moglie e ha un casa di proprietà, dovrà pagare per due figli al nido 1.300 euro al mese. Ci sono delle famiglie numerose che vista poi la cancellazione del quoziente Parma sono già state costrette a togliere uno dei propri figli dal nido perché non se lo possono più permettere».
Lunedì, 04 Febbraio 2013

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