Nun ce se crede
01/10/2016
MASSIMO GRAMELLINI
Dopo avere fornito un elenco inevitabilmente parziale dei parametri per entrare nella giunta più pazza del mondo capitanata da Virginia Raggi, il mio maestro di scrittura breve Michele Serra conclude che al momento sarebbero in regola con i requisiti due soli italiani: un benzinaio di Abano Terme e una casalinga di Bari. Mi spiace contraddirlo, ma della lista fa parte anche un imprenditore di Treviso, che nelle ultime ore ha superato la casalinga e il benzinaio. Si chiama Massimo Colomban ed è il nuovo assessore alle Partecipate del Comune di Roma, città che gli sta simpatica come a Salvini i congiuntivi. Ma Colomban avrà davvero tutti i requisiti per essere ammesso alla corte di Evita Piagnòn, la sindaca più diversamente simpatica d’Italia? Pare di sì. Anzitutto è un costruttore edile che ha lavorato per le Olimpiadi di Calgary, Barcellona e Londra, quindi in limpida coerenza con un movimento politico che ha appena suicidato le Olimpiadi di Roma nel timore che diventassero terreno di pascolo dei palazzinari. Inoltre non va dimenticato il suo sostegno al governo Renzi e il suo impegno a favore del referendum per l’indipendenza del Veneto da Roma Ladrona, che sicuramente lo agevolerà nei rapporti con la popolazione indigena.
A volere essere proprio pignoli, il costruttore olimpico e secessionista veneto Colomban presenta una piccolissima macchia per una setta di puritani come i Cinquestelle: è amico personale dei Casaleggio. Deve essere davvero molto bravo, se nonostante questo lo hanno scelto lo stesso.
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