sabato 1 ottobre 2016

Tutto questo mentre i nostri migliori giovani o sono disoccupati o vanno all'estero. Un vecchio di 67 anni. A prescindere da quello che è (sic!!!!! indipendentista), è proprio un bel segnale di cambiamento!!!!!! Un vecchio di 67 anni. Tutti i giovani che votano cinque stelle riflettano.

Il marziano veneto indipendentista e gli affari d’oro con le Olimpiadi 
ROMA.
Guai ad affibbiargli il bollino della Casaleggio Associati. Men che meno quello del militante grillino. Massimo Colomban, l’industriale trevigiano chiamato dalla sindaca Virginia Raggi a mettere ordine nel caos della holding capitolina, è pronto a rivolgersi agli avvocati. Perché se c’è una cosa che detesta, dice, «sono i raccomandati».
Orgoglioso della sua storia, «che parla per me», e di un trasversalismo che vanta, quello sì, come un marchio di fabbrica: «Sono da sempre un indipendentista veneto», protesta, «sto con chiunque sostenga questa causa. Gli stati federali come la Svizzera, l’Australia, gli Stati Uniti o la Germania hanno dimostrato di funzionare con più efficienza rispetto agli stati centralizzati. E per decidere se restare nell’euro oppure no farei un referendum».
Non intende accettare patenti, Colomban: «Voglio restare un imprenditore, non voglio etichette », insorge al telefono quando è già sera, «nella mia vita ho lavorato con tutti: l’ex sindaco Massimo Cacciari mi chiamò per risanare il Vega, il parco scientifico e tecnologico di Venezia; l’allora ministro Tremonti per salvare Sviluppo Italia Veneto. Non mi sono mai tirato indietro, son fatto così».
E però se la biografia di questo vulcanico 67enne coincide con l’auto-ritratto appena disegnato — fondatore nel ’73, a soli 23 anni, della Permasteelisa, una piccola azienda di sei persone diventata in meno di vent’anni il primo gruppo al mondo negli involucri delle architetture monumentali, più di 5mila dipendenti in ogni angolo del pianeta e fatturato da un miliardo di euro — le cronache raccontano anche altro.
La ricchezza accumulata con le Olimpiadi di Barcellona e Calgary, in occasione delle quali la sua società costruì moltissimo. La sfortunata candidatura nel 2010: capolista dell’Alleanza di centro (guidata da Pionati) a sostegno del leghista Luca Zaia alle Regionali. Soprattutto il suo rap- porto con Gianroberto Casaleggio, il guru del M5S, al quale Colomban schiuse le porte della Confapri, network di imprenditori fondato insieme ad Arturo Artom. Era l’inizio del 2013. Una frequentazione che non si è più interrotta, proseguita pure con Grillo. Al punto da aprire il suo palazzo di Cison (Treviso), il bel Castelbrando, a diversi incontri con gli attivisti del Movimento.
Sposato con quattro figli, tifoso del Milan, convocato dalla sindaca Raggi («Che non conoscevo ») appena quattro giorni fa, quando le sorti della giunta capitolina sembravano segnate, l’uomo del Nord-Est sembra piovuto da un altro pianeta. Un nuovo marziano a Roma. «Non so quante sono le linee metro», ammette a La Zanzara. E «non conosco neppure il bus 64», che collega la stazione Termini a San Pietro. Ma al telefono si scusa: «Prenderò servizio martedì prossimo, le prometto che approfondirò».
( gio. vi.)

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...