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Il consigliere della Corte dei conti Salvatore Tutino si fa da parte nella corsa a ricoprire il ruolo di assessore al Bilancio del comune di Roma, rimasto scoperto dopo le dimissioni di Marcello Minennaarrivate all'inizio di settembre. A raffreddare la disponibilità a far parte della squadra della sindaca Virginia Raggi l'accusa di far parte della casta che gli è stata mossa da alcuni esponenti grillinia cominciare da Roberto Fico. "Era una delle persone che stavamo esaminando, ma il nome arriverà presto", ha detto la sindaca di Roma commentando la notizia del passo indietro di Tutino all'uscita dal Campidoglio. Mentre il leader del movimento, mentre Beppe Grillo ammonisce:  "Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5s che non faranno né dichiarazioni né interviste su Roma nei prossimi giorni. Grazie di cuore a tutti".

Tutino: "Sottoposto a esami irreali". "Non posso accettare - spiega all'Adnkronos Salvatore Tutino - accuse totalmente infondate e prive di ogni elemento di verità. Avevo dato la mia disponibilità consapevole delle difficoltà e dei rischi che l'impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all'impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale". "Invece da diversi giorni - continua Tutino - sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro. Perciò, nel ringraziare la sindaca per la considerazione, ritiro la mia disponibilità a fare l'assessore al bilancio. Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti".

I precedenti. E sono quindi già due i nomi di ipotetici assessori al Bilancio sfumati a un passo dall'ingresso nella squadra capitolina. Prima di Tutino, era toccato all'ex procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele De Dominicis. Inizialmente Raggi stessa lo aveva indicato come papabile assessore, salvo poi affossare la nomina: "In base ai requisiti previsti dal M5S non può più assumere l'incarico", ha spiegato la sindaca dopo la notizia di un'indagine a carico dell'ex magistrato contabile per abuso d'ufficio. Il primo caso di assessore mancato per un soffio è però quello di Andrea Lo Cicero. Alla vigilia del ballottaggio era stato annunciato che l'ex rugbista sarebbe entrato nella squadra di Raggi per ricoprire il ruolo di assessore allo Sport. La sua designazione aveva scatenato subito qualche polemica, finendo nel mirino delle associazioni gay che lo accusavano di linguaggio omofobo a causa di alcune sue vecchie dichiarazioni. Lo Cicero, il 6 luglio scorso, partecipò a una riunione informale con la prima cittadina, ma la sua nomina poi è sfumata per rispettare le quote rosa.

Destinare fondi Olimpiadi a emergenze quotidiane. Raggi torna sulla questione dei Giochi.  "Non c'è alcun tipo di sostenibilità per questi eventi - dice in audizione in commissione Beni culturali al Senato - evidenze storiche ci dimostrano come gli investimenti che tanto il Cio quanto i governi quanto le città dovevano sostenere per
ospitare le Olimpiadi non erano mai ripagati dai ricavi ne contribuivano ad avere un legato futuro a beneficio della città". "Chiederemo al governo - prosegue -  di impegnare i fondi per le Olimpiadi a prescindere dai Giochi. Perché Roma continuer° a rimanere in piedi da qui alle Olimpiadi e la grave carenza delle strutture é quotidiana. Sicuramente avremmo una interlocuzione per chiedere di spostare questi fondi da un grande evento al quotidiano".